Versar vid'io da' suoi begli occhi fore

Giovan Battista Marino

XVII secolo Letteratura 40 - Pianto Intestazione 10 aprile 2008 75% Raccolte di poesie

Abbi, musica bella O quali, o quali io sento
Questo testo fa parte della raccolta Amori (Marino)

 
Versar vid’io da’ suoi begli occhi fore
la mia nemica lagrime dolenti,
dentro i cui puri e lucidi torrenti
tutto s’immerse e si sommerse il core.

5Nela sua cote a quel soave umore
le quadrella arrotava aspre e pungenti,
e, qual vago augelletto a’ giorni ardenti,
scotea le piume e si lavava Amore.

Forse pietosa feritrice e vaga
10volse del petto, che trafisse a torto,
con l’armi, onde l’aprì, chiuder la piaga.

Dispietata pietà, tardo conforto:
nova serpe d’Egitto il cor m’impiaga,
e piagne il mio morir poiché m’ha morto.