Vangeli apocrifi/Prefazione

Prefazione

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Vangeli apocrifi Introduzione

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PREFAZIONE

Siamo lieti ed orgogliosi di aver condotto a termine, tra non lievi fatiche e sacrifici, quest’opera del compianto Padre Bonaccorsi Giuseppe, il migliore competente e specialista in Italia nel campo della filologia greca neotestamentaria, come ne fa fede il suo volume «Primi saggi di filologia neo testamentaria», di cui è comparso solo il 1° volume e pare vano attendere il 2°. Il presente lavoro servirà a colmare una lacuna non piccola nel campo degli studi, dove manca attualmente una edizione che raccolga i vangeli apocrifi, poiché è introvabile il Tischendorf, Evangelia Apocrypha, che vide la luce nella seconda edizione fin dal 1876 a Lipsia. Pure esaurita è l’edizione più recente di Charles Michel, Paris 1924. L’edizione, ancora in commercio, di Emile Amann, Le Protévangele de Jacques et ses remaniements Latins, ha con sé altri ricchi studi, Pseudo Matteo, e il Libro della Natività di Maria. È quindi assai limitata nel contenuto.

Questa del Bonaccorsi, si avvantaggia, pur ripetendo il testo del Tischendorf, come del resto è nel Michel, e in Amann, su le edizioni antecedenti, perché raccoglie i frammenti papiracei, oltre i frammenti sparsi nelle opere degli scrittori ecclesiastici dei primi secoli cristiani.

Quanto ora vede la luce nella presente pubblicazione, era già in piombo fin dal 1930 ed era destinato a costituire il sesto volume dei Testi cristiani greci e latini nella collezione diretta dal professore G. Manacorda; non si sa perché il volume non comparve; la collana rimase inerte col quinto volume; il piombo dell’opera del P. Bonaccorsi, lui morto, attraverso tristi vicende, andò perduto e si dovette tutto rifare; l’opera rimase intatta, così come il Bonaccorsi la compilò; si potrebbe ritenere del 1930, nulla essendo stato mutato (anche a pag. 129 nota 2 si ripete «Suida» e non si corregge o si [p. iv modifica]propone Suda, come accetta la maggior parte degli studiosi dopo i lavori del Maas). Si è aggiunto, per completare i testi, il frammento del così detto «quinto Vangelo» di Bell e Skeat, certo, frammento largo di un vangelo apocrifo. Ma anche così, arretrata di un ventennio nelle note e nella introduzione, ventennio non ricco di risultati scientifici, potrà essere proficua agli studiosi, alla benevolenza dei quali l’affidiamo fiduciosi.

Gli editori.