Utente:L0ll0/Sandbox/Colonne
[14]
Su la riviera Ferraù trovosse
Di sudor pieno e tutto polveroso.
Da la battaglia dianzi lo rimosse
Un gran disio di bere e di riposo;
E poi, mal grado suo, quivi fermosse,
Perché, de l’acqua ingordo e frettoloso,
L’elmo nel fiume si lasciò cadere,
Né l’avea potuto anco riavere.
[15]
Quanto potea più forte, ne veniva
Gridando la donzella ispaventata.
A quella voce salta in su la riva
Il Saracino, e nel viso la guata;
E la conosce subito ch’arriva,
Ben che di timor pallida e turbata,
E sien più dì che non n’udì novella,
Che senza dubbio ell’è Angelica bella.
[16]
E perché era cortese, e n’avea forse
Non men de’ dui cugini il petto caldo,
L’aiuto che potea tutto le porse,
Pur come avesse l’elmo, ardito e baldo:
Trasse la spada, e minacciando corse
Dove poco di lui temea Rinaldo.
Più volte s’eran già non pur veduti,
M’al paragon de l’arme conosciuti.
[17]
Cominciar quivi una crudel battaglia,
Come a piè si trovar, coi brandi ignudi:
Non che le piastre e la minuta maglia,
Ma ai colpi lor non reggerian gl’incudi.
Or, mentre l’un con l’altro si travaglia,
Bisogna al palafren che ’l passo studi;
Che quanto può menar de le calcagna,
Colei lo caccia al bosco e alla campagna.
[18]
Poi che s’affaticar gran pezzo invano
I dui guerrier per por l’un l’altro sotto,
Quando non meno era con l’arme in mano
Questo di quel, né quel di questo dotto;
Fu primiero il signor di Montalbano,
Ch’al cavallier di Spagna fece motto,
Sì come quel ch’ha nel cuor tanto fuoco,
Che tutto n’arde e non ritrova loco.
[19]
Disse al pagan: — Me sol creduto avrai,
E pur avrai te meco ancora offeso:
Se questo avvien perché i fulgenti rai
Del nuovo sol t’abbino il petto acceso,
Di farmi qui tardar che guadagno hai?
Che quando ancor tu m’abbi morto o preso,
Non però tua la bella donna fia;
Che, mentre noi tardiam, se ne va via.
[20]
Quanto fia meglio, amandola tu ancora,
Che tu le venga a traversar la strada,
A ritenerla e farle far dimora,
Prima che più lontana se ne vada!
Come l’avremo in potestate, allora
Di chi esser de’ si provi con la spada:
Non so altrimenti, dopo un lungo affanno,
Che possa riuscirci altro che danno. —
[21]
Al pagan la proposta non dispiacque:
Così fu differita la tenzone;
E tal tregua tra lor subito nacque,
Sì l’odio e l’ira va in oblivione,
Che ’l pagano al partir da le fresche acque
Non lasciò a piedi il buon figliuol d’Amone:
Con preghi invita, ed al fin toglie in groppa,
E per l’orme d’Angelica galoppa.
[14]
Su la riuiera Ferrau trouoſſe
Di ſudor pieno: e tutto polueroſo,
Da la battaglia dianzi lo rimoſſe
Vn gran diſio di bere e di ripoſo.
E poi: mal grado ſuo: quiui fermoſſe,
Perche de l’acqua ingordo e frettoloſo
L’elmo nel fiume ſi laſcio cadere
Ne l’auea potuto ancho rihauere.
[15]
Quanto potea piu forte ne veniua
Gridando la donzella iſpauentata,
A quella voce ſalta in ſu la riua
Il Saracino: e nel viſo la guata,
E la conoſce ſubito ch’arriua:
Benche di timor pallida e turbata:
E ſien piu di che non n’vdi nouella:
Che ſenza dubbio ell’e Angelica bella.
[16]
E perche era corteſe: e n’hauea forſe
Non men de i dui cugini il petto caldo:
L’aiuto che potea tutto le porſe
Pur cōe haueſſe l’elmo ardito e baldo:
Traſſe la ſpada: e minacciando corſe
Doue poco di lui temea Rinaldo,
Piu volte s’eran gia non pur veduti:
M’al paragon de l’arme conoſciuti.
[17]
Cominciar quiui vna crudel battaglia
Come a pie ſi trouar co i brandi ignudi.
Non che le piaſtre e la minuta maglia:
Ma a i colpi lor nō reggerian gl’incudi,
Hor mentre l’un con l’altro ſi trauaglia,
Biſogna al palafren che’l paſſo ſtudi:
Che quanto puo menar de le calcagna
Colei lo caccia al boſco e alla cāpagna.
[18]
Poi che s’affaticar gran pezzo in vano
I duo guerrier per por l’un l’altro ſotto
Quādo nō meno era cō l’arme in mano
Queſto di quel, ne quel di q̄ſto dotto:
Fu primiero il Signor di Montalbano
Ch’al cauallier di Spagna fece motto:
Si come quel ch’ha nel cuor tanto fuoco
Che tutto n’arde, e non ritroua loco.
[19]
Diſſe al Pagan, me ſol creduto haurai
E pur’haurai te meco anchora offeſo:
Se queſto auuien, perche i fulgenti rai
Del nuouo Sol t’habbino il petto acceſo
Di farmi qui tardar che guadagno hai?
Che qn̄ anchor tu m’habbi morto o p̄ſo
Non perho tua la bella Donna fia
Che mentre noi tardian ſe ne va via.
[20]
Quāto fia meglio amādola tu anchora
Che tu le venga a trauerſar la ſtrada
A ritenerla e farle far dimora
Prima che piu lontana ſe ne vada:
Come l’hauremo in poteſtate, allhora
Di chi eſſer de ſi proui con la ſpada:
Nō ſo altrimēti, dopo vn lungo affanno
Che poſſa riuſcirci altro che danno.
[21]
Al pagan la propoſta nō diſpiacque
Coſi fu differita la tenzone:
E tal tregua tra lor ſubito nacque
Si l’odio e l’ira va in obliuione:
Che’l Pagāo al partir da le freſche acqꝫ
Nō laſcio a piedi il buō figliuol d’Amōe
Cō preghi īuita, & al fin toglie īgroppa:
E per l’orme d’Angelica galoppa.