Utente:Aubrey/Articolo Wikisource

Wikisource, biblioteca digitale wiki

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Abstract

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Wikisource è una biblioteca digitale collaborativa, volontaria, libera e gratuita.
Wikisource offre ai lettori testi di pubblico dominio o rilasciati con licenze libere (come CC-BY e CC-BY-SA). Ogni Wikisource è, come Wikipedia, organizzata per lingua e non per nazionalità: quindi su it.wikisource.org troveremo solo testi in italiano, su en.wikisource.org solo testi in inglese, e così via.

Wikisource è biblioteca ipertestuale, che sfrutta le potenzialità del software wiki per creare una biblioteca di libri "che parlano fra loro", restituendo ai testi la loro fondamentale natura ipertestuale. Ogni testo può essere potenzialmente connesso con altri testi od autori citati.
Basandosi completamente sul lavoro volontario, la comunità gestisce, scansiona, trascrive, connette la collezione di testi digitali, senza ovviamente modificarne il contenuto.
Il collegamento diretto con Wikipedia e con gli altri progetti fratelli permette di offrire un'informazione globale, integrata ed a tutto tondo su autori e testi.
Il progetto si propone infatti come fonte primaria per l'enciclopedia libera, che è invece per natura una fonte secondaria o terziaria. La stretta correlazione fra i progetti è stata recentemente accentuata grazie all'integrazione di Wikidata, un enorme database di open dati che connette fra loro tutti i dati dei progetti wiki. Infine, Wikisource è in costante innovazione tecnica, condividendo con Wikipedia la stessa piattaforma di sviluppatori, di appassionati e di idee.

Definizione

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Wikisource è una biblioteca digitale wiki, libera, internazionale, aperta e gratuita, che raccoglie, organizza e collega opere scritte ed edite di pubblico dominio. Questa breve definizione contiene le essenziali caratteristiche del progetto: analizziamole una per una.

Wiki

Wiki è un abbreviazione di wiki wiki, espressione hawaiana che significa "veloce". Molto semplicemente, un wiki è un sito internet che può essere modificato dall'utente.

I wiki sono social software, cioè software appositamente disegnati per favorire l'interazione sociale, la collaborazione e lo scambio fra utenti1. E' significativo notare come un wiki presupponga una comunità di riferimento, che non solo lo utilizza ma anche lo costruisce pagina per pagina. Come Wikipedia, Wikisource ha una propria comunità di lettori e rilettori che attivamente contribuiscono alla costruzione della biblioteca e alla sua organizzazione. Questa "comunità" si autorganizza, decide quali testi rileggere e mettere in evidenza, scrive le pagine di aiuto, accoglie i nuovi utenti, ecc.

Uno degli aspetti peculiari dei wiki è proprio questa libertà di modifica. I progetti Wikimedia, fra cui Wikisource, tendono ad assegnare a tutti gli utenti, registrati o no, il permesso di scrivere e modificare la quasi totalità delle pagine. Questo significa che sono gli altri utenti a dover controllare la bontà di ogni contributo, e anche che non siano commessi errori in buona fede.

Per motivi misteriosi ai più, i wiki "funzionano": le comunità di utenti volontari riescono ad organizzarsi, a contrastare eventuali errori e vandalismi, a costruire insieme la biblioteca.

Libera

Wikisource utilizza testi di cui è decaduto il diritto d'autore, cioè quei testi per cui l'autore è morto da più di 70 anni2.

Sono anche accettati testi compatibili con la licenza Creative Commons CC-BY-SA, la stessa licenza degli articoli di Wikipedia. Questo significa che tutti i testi di Wikisource sono liberamente disponibili: si possono leggere, copiare, stapare e addirittura rivendere.

Aperta

Wikisource è un progetto a cui chiunque può partecipare. Tutte le pagine sono liberamente modificabili da chiunque, a patto che rispettino le linee guida del progetto e che le modifiche al testo siano soltanto per correggere eventuali errori, e siano compiute con fonti alla mano.

La completa apertura è uno dei punti di forza del progetto, ma ovviamente anche di vulnerabilità. Sono gli utenti stessi a dover vigilare sulla biblioteca, affinchè qualche utente ingenuo o male intenzionato non rovini il lavoro di altri, non inserisca testi privi di fonte oppure commetta delle violazioni di copyright. La responsabilità di ciò che inserisce è in ogni caso del singolo utente: ogni modifica è tracciabile, poichè viene salvata automaticamente nella cronologia delle versioni della pagina, e ne rappresenta un singolo strato. Ogni vandalismo può essere eliminato ripristinando la versione precedente di una pagina, e può essere fatto da chiunque.

La trasparenza inoltre è totale.
Ogni utente può visitare ogni pagina di Wikisource, anche quelle dedicate prettamente alla gestione del progetto e del software.
In questo modo utenti volenterosi possono comprendere i meccanismi del progetto autonomamente, imparando ad utilizzare il sistema attraverso le modifiche di utenti più esperti e provando loro stessi a utilizzare gli strumenti. Ogni errore è facilemente correggibile, dunque non vi è pericolo di danni irreparabili: l'utente impara ad usare Wikisource sperimentando sul campo le conoscenze, oltre che studiando all'occorrenza le pagine di Aiuto.
Questa totale trasparenza permette di risparmiare enormi quantità di tempo soprattutto riguardo alla formazione dei nuovi utenti: essendo completamente aperto, tutti possono provare ed imparare dai propri errori, scrivendo le pagine in codice wiki e visualizzandone immediatamente gli effetti.
Questo aspetto ha forti analogie con il concetto originale di open source: la possibilità di possedere il codice per studiarlo, testarlo e modificarlo, il classico learning by doing.

L'apertura (e il fatto che tutto il software sia rilasciato con licenza libera) comportano infine una capacità di innovazione enorme. Essendo il progetto Wikisource presente in vari paesi del mondo, esistono decine di progetti in lingue diverse, con decine di comunità.
Ogni strumento tecnico inventato da qualsiasi utente è potenzialmente applicabile a tutte le altre Wikisource, e ciò comporta che la comunità di sviluppatori è virtualmente formata da ogni utente in ogni parte del globo. L'aspetto sorprendente dunque è la possibilità (tutt'altro che remota) di venire a conoscenza di risoluzioni a problemi noti o utili estensioni del software da un giorno all'altro, senza preavviso. O di iniziare la Wikisource in una lingua minore sapendo di avere pronta la piattaforma e di poter importare molti strumenti, che devono essere soltanto tradotti.

Internazionale

Le varie Wikisource sono divise per lingua.
Questo crea una divisione coerente e non ambigua: ogni documento in qualsiasi lingua può trovare collocazione nella Wikisource di quella determinata lingua, ed ogni progetto non dovrà preoccuparsi di dover definire la nazionalità dell'autore per decidere la collocazione del testo. Autori stranieri che scrivono in italiano trovano spazio nella Wikisource in lingua italiana, esattamente come testi scritti in latino od inglese di autori italiani non vi possono essere ospitati.

La Wikisource in lingua italiana ospita dunque le traduzioni in pubblico dominio degli autori stranieri, ma può rimandare ai testi originali attraverso gli interlink, link ad stesso progetto Wikisource in lingua diversa. Si può dunque vedere l'insieme delle varie Wikisource come un'unica, enorme biblioteca digitale, suddivisa internamente come una federazione di biblioteche diverse. Ogni biblioteca ha la possibilità di decidere la propria organizzazione interna (per esempio in termini di catalogazione), fatte salve le linee guida fondamentali del progetto globale.

Caratteristiche

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Prendiamo ora in considerazione aspetti singoli di Wikisource, approfondendo alcune caratteristiche fondamentali.

Cosa accoglie

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Wikisource accoglie testi editi, in lingua italiana e di pubblico dominio.
E' una biblioteca generalizzata, espansa (extende reference), che può ospitare dai canti popolari ai trattati seicenteschi, dalla letteratura giuridica ad articoli accademici e tesi di laurea. Non vi sono limiti di argomento: viene accettato ogni documento che riporta fonte (nel caso di un sito web) ed edizione da cui è stato digitalizzato 3. Dunque aggiunge a tutto il materiale compatibile con una biblioteca convenzionale anche la possibilità di ospitare tutta la letteratura grigia, ed in generale ogni testo scritto di che possa accertare una sicura fonte di provenienza.


Formati

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Wikisource presenta i suoi testi come semplice pagine web, e comporta dunque la possibilità di ricerca testuale all'interno dei libri attraverso i motori di ricerca. Non è dunque un deposito di libri digitali scaricabili sul proprio computer, ma un portale di testi direttamente consultabili da internet. Questo rende Wikisource un sito adatto per la consultazione, anche se la leggibilità dei testi è comunque un punto di forza del progetto.

Vi è inoltre la possibilità4 di avere il testo trascritto con la scansione a fronte5 Questa modalità è estremamente utile, poichè coniuga l'affidabilità della scansione alla flessibilità del testo trascritto. Inoltre, essendo un wiki, chiunque può correggere un errore di trascrizione, o contribuire direttamente alla formattazione del testo. Non conosciamo altre biblioteche digitali che possano offrire un servizio così completo, poichè, da quanto ci risulta, tutte prediligono o il formato immagine o il formato testo, e nei pochi casi in cui vengano presentate entrambe le soluzioni non esite la possibilità di modificare la pagina (che vuol dire non poter correggere eventuali errori di trascrizione6.

E' inoltre in fase di sviluppo un estensione del software che permetterà all'utente di operare una trascrizione automatica direttamente da Wikisource: dovendo solo caricare l'immagine e poi cliccare sul pulsante OCR, l'utente potrà facilmente avere a disposizione una trascrizione grezza del testo che potrà formattare con calma, invece di compiere questa operazione offline con software di sua proprietà. Questo sarà probabilmente un ulteriore passo che permetterà a Wikisource di competere, in qualità, con le migliori biblioteche digitali esistenti sul Web, e soprattutto di andare incontro al proprio destino Nomen omen: Wikisource nacque come Project Sourceberg, un gioco di parole fra Progetto Gutemberg e con l'idea che, come nell' iceberg, la quasi totalità del volume (della conoscenza) è sommerso.: quello di riportare alla luce tutta la conoscenza sepolta disseminata negli armadi e negli anfratti di biblioteche, piccole e grandi. La possibilità per ognuno di caricare libri di pubblico dominio di sua proprietà e di poterli trascrivere senza eccesivo sforzo sarà forse quel quid in più che permetterà la nascita di una rete mondiale di utenti analoga in dimensioni ed imprtanza a quella che ogni giorno nutre e fa crescere Wikipedia.

Categorizzazione

Il social tagging (la categorizzazione mediante etichette da parte degli stessi utenti) è uno strumento ormai quotidiano in innumerovoli ambienti della Rete, e una delle caratteristiche peculiari del Web 2.07
I suoi limiti sono però sotto gli occhi di tutti: spesso gli utenti utilizzano parole diverse per definire la stessa cosa, od hanno grafie diverse per il medesimo termine (per es. web2.0 VS web 2.0), od ancora danno significati diversi alla stessa parola.
All'opposto del tagging (sistema totalmente orizzontale, non gerarchico, dinamico, non pianificato, capillare, bottom up) esistono il category tree, l'albero delle categorie, che è invece gerarchico, statico, progettato, top down. Entrambi hanno limiti e qualità diverse: per questo spesso sono utilizzati insieme, in simbiosi (dai blog di Wordpress ai siti corporate).

Wikisource utilizza le categorie per catalogare le sue pagine (che sono pricipalmente le pagine dei testi, degli autori, di sistema, e di aiuto), ma essendo un wiki, il suo category tree è estremamente dinamico, e può subire variazioni anche profonde in tempi relativamente brevi.
In questo modo è possibile definire un tronco di categorie madri, per poi scendere nei particolari a piacimento, creando nuove categorie all'occorrenza con estrema facilità. Inoltre il sistema non è completamente gerarchico (tecnicamente, overlapping hierarchy8), ma un documento può essere indicizzato in categorie diverse, permettendo dunque di sfaccettare un testo, scalpellarlo in più direzioni e attraverso più punti di vista (analogamente alle facets di Ranganathan).
La dinamicità e flessibilità del sistema permettono dunque una catalogazione capillare e perfettibile. L'idea è quella di una biblioteca multidimensionale, che abbia uno scaffale per ogni dimensione fisica: il libro è l'origine degli assi cartesiani, il punto di intersezione di varie categorie. In questo modo l'utente può passeggiare per decine e decine di bancali differenti e ritrovare lo stesso libro, da angolazioni diverse (aumentando esponenzialmente la serendipità).

Analizziamo ora brevemente la struttura dell'albero. Le categorie principali organizzano i testi:

  • alfabeticamente
  • temporalmente (per anno, per secolo)
  • tipo di testo (es. poesie, romanzo, racconto, saggio)

mentre gli autori sono suddivisi:

  • alfabeticamente
  • temporalmente (per anno, per secolo)
  • tipo di lavoro da essi svolto (es. scrittore, matematico, storico)

Di norma le informazioni sono sincronizzate con Wikipedia. Vi sono poi altre categorie aggiuntive (e facoltative9) che permettono di capire quali testi citano un determinato autore o testo, ma ne parleremo nel prossimo paragrafo.

Progetti

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La biblioteca si divide in progetti, ognuno dedicato ad un particolare tema. Si parte dal progetto Letteratura, in assoluto il più importante e popolato di volumi, al progetto Matematica: ogni progetto viene creato e gestito da utenti che si interessano al tema e vogliono far crescere un determinato argomento all'interno di Wikisource. Ognuno di essi definisce i propri template e eventuali linee guida, in modo da poter gestire le varie eccezioni inevitabilmente si presetano in testi di nature differenti.

Iperbiblioteca

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«La linea è una successione infinita di punti,
il piano una successione infinita di linee,
il volume una successione infinita di piani,
l'ipervolume una successione infinita di volumi...»
(Il libro di sabbia, J.L.Borges)

Su Wikisource abbiamo iniziato da vari mesi a inserire i cosiddetti wikilink, i link di un progetto wiki a sè stesso. Esattamente come Wikipedia inserisce collegamenti fra più voci enciclopediche (i celeberrimi link blu), così Wikisource ha iniziato a collegare le proprie opere, ancorando le parole dentro un libro a testi ed autori. Dunque se una poesia del Carducci cita Dante, noi possiamo generare un link che dalla parola va alla pagina autore dedicata a Dante. Analogamente, se il De Sanctis cita moltitudini di poesie della scuola siciliana nel suo Capitolo I delle Storia della Letteratura Italiana, con pazienza possiamo linkare ad ogni poesia il testo stesso della poesia, così come ogni autore alla sua pagina autore. Non solo.

Per le poesie è possibile, grazie ad appositi templates che vengono inserite manualmente, ancorare direttamente i versetti o le strofe. In più, esiste anche la possibilità, per ora poco utilizzata, ma dal potenziale enorme, di ancorare direttemente le citazioni alla frase stessa nel testo originale. E la cosa è possibile anche fra testi di Wikisource in lingue differenti. E non è tutto. Attraverso un unico template, si possono linkare parole a testi, Dunque vediamo già come una biblioteca digitale inizi a cambiare radicalmente le carte in tavola rispetto ad una biblioteca fisica: una biblioteca come rete, come ipertesto 10. Una iperbiblioteca.

L'idea di una biblioteca che lasci dialogare i propri libri ed i propri autori, collegandoli, connettendoli, dispiegando citazioni, creando e suggerendo percorsi multimediali fra scrittori e testi è estremamente affascinante. Sarebbe un aspetto meraviglioso del docuverso, il poter percorrere tutti i possibili sentieri e combinazioni della letteratura, un vero e proprio giardino dei sentieri che si biforcano, in cui ognuno potrebbe scegliere fin dove seguire la narrazione di un libro o il filo logico di un saggio, per immergersi a piacere in altri testi che, citati, del nostro sentiero erano stati ispiratori... Un progetto così travalica probabilmente le possibilità umane, e forse anche i suoi desideri: un ipertesto globale11. Ma noi non dobbiamo necessariamente costruire un miracoloso gomitolo onnicomprensivo di libri: possiamo, inizialmente, provare a vedere, con le nostre piccole forze, cosa si riesce a fare e come.

Qui voglio ribadire una cosa molto semplice: le tecnologie per creare ottimi surrogati del docuverso già esistono. Wikisource è un biblioteca digitale, che non ha le dimensioni (nè i finanziamenti) di Google Books o Europeana, ma possiede in nuce una potenzialità innovativa, e soprattutto una velocità intrinseca (nell'inserimento dei testi, nella modifica, nella correzione di bug ed errori), che queste altre non possiedono. I wiki infatti permettono tracciabilità, transclusione, granularità dei testi a livelli molto più alti rispetto a strutture chiuse (e software proprietari): credo che sarà attraverso modelli del genere che qualcosa di almeno simile Xanadu potrà esistere realmente.

Conclusioni

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L'obbiettivo di Wikisource è in realtà semplice e fatale: essere un docuverso che si collega internamente, una iperbiblioteca dunque, ed essere una biblioteca che a distanza di qualche link mette a disposizioni voci enciclopediche (Wikipedia), citazioni prese da libri e film (Wikiquote), file multimediali di ogni genere (Commons). La forza di Wikisource sta nell'essere integrato in un sistema ipermediale di informazione, che struttura conoscenza su più media e più livelli.

Azzardo infine una provocazione: l'insieme dei progetti Wikimedia, in ogni lingua, è la migliore approssimazione all'ipertesto globale che possediamo. Ogni versione, anche temporanea, di ogni singola voce è salvata e rintracciabile. Ogni pagina delll'universo Wikimedia ha un percorso, un'evoluzione a strati che può essere controllata e invertita. L'universo Wikimedia è un organismo in espansione, generato, cresciuto e nutrito dagli utenti di tutto il globo. La responsabilità dunque di farlo crescere bene spetta soltanto a noi, come anche la responsabilità ci capire e comprendere a fondo i pro e i contro di un nuovo modello che sta rivoluzionando l'accesso alle culture in tutto il mondo.

  1. KOBLAS, Jane: Oltre Wikipedia, Sperling & Kupfer, 2007
  2. Più precisamente, secondo la legislazione italiana, Legge 22 aprile 1941 n. 633, Art. 32-ter: I termini finali di durata dei diritti di utilizzazione economica previsti dalle disposizioni della presente sezione si computano, nei rispettivi casi, a decorrere dal 1 gennaio dell'anno successivo a quello in cui si verifica la morte dell'autore o altro evento considerato dalla norma.
  3. Queste informazioni vengono poi fornite nella pagina di discussione di ogni testo, attraverso una apposita tabella standard detta Infotesto. Grazie a questo template vengono organizzati tutti i metadati riguardanti un determinato testo.
  4. Grazie ad estensione del software MediaWiki, il motore wiki dei progetti Wikimedia e di molti altri.
  5. Vedere per esempio <http://it.wikisource.org/wiki/Indice:De'matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa>.
  6. Umana o informatica. Come ben sappiamo, i software OCR sono ben lontani dalle prestazioni di riconoscimento caratteri che copie il più straordinario scanner esistente, l'occhio umano; le trascrizioni fatte in automatico presenti in alcune biblioteche digitali (come Google Books) lasciano molto a desiderare.)
  7. O'REILLY, Tim: What is Web 2.0: Design patterns and business models for the next generation of software, 2005. Disponibile su <http://oreillynet.com/lpt/a/6228> (accesso 28 febbraio 2006)..
  8. Vedi RIDI, op. cit. pag. 50
  9. esse utilizzano invece il modello delle tags, a nuvola piuttosto che ad albero
  10. RIDI, op.cit.
  11. Faccio mia la definizione di Ridi, dal suo bellissimo Borges, o della Biblioteca La differenza fra ipertesto globale e ipertesto definitivo è che il primo contiene e collega fra loro tutti i testi prodotti, il secondo tutti quelli producibili''

Bibliografia

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  • BORGES, Jorge Luis: Il libro di sabbia, Rizzoli.
  • KOBLAS, Jane: Oltre Wikipedia, Sperling & Kupfer, 2007.
  • O'REILLY, Tim: What is Web 2.0: Design patterns and business models for the next generation of software, 2005. Disponibile su <http://oreillynet.com/lpt/a/6228> (accesso 28 febbraio 2006).
  • RIDI, Riccardo: Borges, o della Biblioteca, pubblicato in: La biblioteca e l'immaginario. Percorsi e contesti di biblioteconomia letteraria, a cura di Rossana Morriello e Michele Santoro, Milano, Editrice bibliografica, 2004, p. 15-30.
  • RIDI, Riccardo: La biblioteca come ipertesto, Editrice Bibliografica, 2007.
  • SALARELLI, Alberto - TAMMARO, Anna Maria: La biblioteca digitale, Editrice Bibliografica, 2006.
  • ZANNI, Andrea: De' matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa: l'opera di Bartolomeo Veratti in un approccio wiki, tesi di Laurea triennale in Matematica, Università di Modena e Reggio Emilia, luglio 2007.


Non usati

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  • flessibilità, la trasmissibilità, l'ubiquità, e granularità dei contenuti.
  • e allo stesso tempo aiuti la comunità ad evolvere e prosperare, generando, nel migliore dei casi, un circolo virtuoso, un ciclo di feedback positivo fra il wiki e la sua comunità di utenti. Spesso la parola wiki sta dunque ad indicare proprio l'insieme degli utenti e del progetto come un tutt'uno, nella sua interezza.

Date le caretteristiche peculiari di un wiki (l'esistenza di una comunità che lo organizza, l'accessibilità a tutte le pagine e a tutti i processi, l'orizzontalità della comunità stessa e la quasi assenza di gerarchia), non è infrequente sentire parlare di ``filosofia wiki: nei wiki si osserva una nuova modalità di lavoro, di accesso al sapere, di creazione di contenuti. Di democratizzazione della conoscenza, anche. Credo sia importante non sottovalutare questo aspetto, senza però drammatizzare la situazione: i wiki, come Wikipedia, utilizzati con contenuti generati dagli utenti (user generated content), hanno rivoluzionato il mondo della costruzione e dell'accesso al sapere, mettendo in discussione concetti dati per scontati come l' autorità, sia livello accademico che editoriale, e la gerarchia nel mondo della produzione del sapere (dalle case editrici che scrivono enciclopedie alle stesse biblioteche, che filtrano la conoscenza della società per la stessa).

  • Essa non fa altro che portare nel mondo dell'editoria i concetti fondamentali del software libero che sono:
    • libertà di utilizzo
    • libertà di copia e ridistribuzione
    • libertà di modifica
    • libertà di ridistribuire i cambiamenti e i lavori derivati. In questo senso Wikisource, come tutti i progetti Wikimedia, utilizzano e si fanno promotori del 1.
  • La CC-BY-SA permette dunque che ogni pagina di Wikisource sia attribuita a tutti gli utenti che la modificano.

Ogni singola modifica è rintracciabile e visibile nella cronologia delle versioni di una pagina. Ovviamente il testo in sè non viene modificato: ma l'inserimento, la correzione, l'impaginazione, la formattazione sono tutti lavori che vengono compiuti dagli utenti, e a cui viene riconosciuta la paternità di ogni modifica.

  • A rigore, quasi tutte. Alcune pagine vengono protette dopo essere state controllate dalla comunità e perchè rilette in base alla fonte di riferimento.
  1. Per approfondimenti, vedasi <http://it.wikipedia.org/wiki/Copyleft>