Uom, che d'Uom solo avea gl'accenti e 'l viso
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Martello
I
Uom, che d’Uom solo avea gl’accenti e ’l viso,
Mosse al flauto le dita adunche, ed adre;
Musico ingrato in paragon del padre,
D’un Pino all’ombra, e fra le Ninfe assiso.
5Ma belò da que’ labbri il suon diviso,
Qual Capro appunto, a cui fuggìo la Madre;
Quinci le Ninfe il deridean leggiadre,
E applauso il folle a se credea quel riso.
Sì, preso in lode il dileggiar di quelle,
10Ardì Febo sfidar, stordendo infino
A far tutte fuggir le Pastorelle.
Nè lasciò il flauto, sinchè appesa al Pino
Il biondo Dio non ne lasciò la pelle.
Marzia, guardami il Ciel dal tuo destino.