Un ricordo
 |
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. | |
| ◄ | Semplicità | Paternità | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie edite e inedite
Un ricordo
Non c’è uomo che giunga a lasciare una traccia
su costei. Quant’è stato dilegua in un sogno
come via in un mattino, e non resta che lei.
Se non fosse la fronte sfiorata da un attimo,
sembrerebbe stupita. Sorridon le guance
ogni volta.
Nemmeno s’ammassano i giorni
sul suo viso, a mutare il sorriso leggero
che s’irradia alle cose. Con dura fermezza
fa ogni cosa, ma sembra ogni volta la prima;
pure vive fin l’ultimo istante. Si schiude
il suo solido corpo, il suo sguardo raccolto,
a una voce sommessa e un po’ rauca: una voce
d’uomo stanco. E nessuna stanchezza la tocca.
A fissarle la bocca, socchiude lo sguardo
in attesa: nessuno può osare uno scatto.
Molti uomini sanno il suo ambiguo sorriso
o la ruga improvvisa. Se quell’uomo c’è stato
che la sa mugolante, umiliata d’amore,
paga giorno per giorno, ignorando di lei
per chi viva quest’oggi.
Sorride da sola
il sorriso piú ambiguo camminando per strada.