Tutto quest'anno, che mi son frustato
Questo testo è incompleto. |
◄ | Quando mie donn'esce la man del letto | I buon parenti, dica chi dir vuole | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
LXXIII
In lode del vizio del bere.
Tutto quest’anno, che mi son frustato
di tutti i vizi, che solia avere,
non ni’è rimasto se non quel di bere,
4del qual me n’abbi Iddio per escusato.
Ché la mattina, quando son levato,
el corpo pien di sai mi par avere;
adunque, di’: chi si poria tenere
8di non bagnarsi la lingua e ’l palato?
E non vorria se non greco e vernaccia,
ché mi fa maggior noia il vin latino,
11che la mia donna, quand’ella mi caccia.
Deh ben abbi chi prima pose ’l vino,
che tutto’l di mi fa star in bonaccia;
14i’ non ne fo però un mal latino.