Tu mi dicesti un dì: nel tuo diletto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Alessandro Pegolotti
XV1
Tu mi dicesti un dì: nel tuo diletto
Garrulo Canarin l’alma non siede;
Egli è una macchinetta, e tal lo diede
Con gli altri bruti a noi l’alto architetto.
5Egli ne’ moti suoi quel solo effetto
Serba, che in grembo a un oriuol si vede;
E, se l’ala ci distende, e adopra il piede,
Effluvio il trae di esteriore obbietto.
Risposi a te: ma s’egli alto gorgheggia,
10E gorgheggian con lui le ciancioselle
Rondini, e i novi nidi avvien ch’io veggia;
Se così industri a fabbricar le celle
Van l’api, e i cani a custodir la greggia:
Come pon far senz’alma opre sì belle?
Note
- ↑ Le bestie, macchine moventisi da sè.