Tu...
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Tu che mi vedi ogni mattina all'alba,
andare, come è mio fedel costume,
quando la luce è ancora incerta e scialba,
4a bagnar il mio pan nel dolce fiume;
tu che mi vedi andar sporco e stramato,
che mi vedi morente di stanchezza
tu, che nell'occhio mio imbambolato,
8leggi la fame, l'odio, la tristezza;
tu che mi vedi andare per la via,
barcollando per sonno e non per vino;
tu che m'hai visto un dì, fanciulla mia
12piangere il mio dolor come un bambino;
tu che stanotte, uscendo da una festa
m'hai scorto ai piedi d'un fanal, seduto;
a rosicchiare un torzo, e un poco mesta
16m'hai gettato uno scudo ed un saluto;
tu che mi vedi errar solo nel mondo,
oh, non devi pensar tu folle e lieta
che io in qualche triste vagabondo,
20no, bimba, fui sol troppo poeta.