Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 6

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CHE IL MODO DELLO INSEGNARE PATERNO È DIFFERENTE DAL MAGISTRALE.

Da queste considerationi proposte a luogo, et tempo dal giuditioso educatore si sollevarà à poco a poco l’animo del giovanetto, a sentire altamente di Dio, a temerlo, a riverirlo, et amarlo. Nè intendo io che queste cose, et l’altre simili che più basso si diranno a i lor luoghi, se gli vadano insegnando, con un certo ordine, et di proposito, à guisa d’una dottrina, come si fa da i maestri o da i parochi, se bene questo anchora si potrà, et forse si doverà fare a suo tempo, ma fra tanto con mille occasioni domestiche, che ogni giorno, et ogni hora succedono suavemente, et senza molestia et non come cosa pensata solamente, ma nata nelle cose presenti si insegnaranno al fanciullo molti utili punti della fede, et non solo se gli illuminarà l’intelletto, ma quello che importa maggiormente, et più si deve ricercare, si accenderà l’affetto et l’amore verso Iddio. Et per descendere a gli esempii particulari, del medesimo simbolo, che habbiamo alle mani, se tal volta il padre condurrà il figliuolo alla vigna, ò al campo, dove si vedono gli alberi carichi di frutti, et le viti piene di uve, et le campagne di biade, e i prati, e i colli vestiti di fiori, et di herbe, et mille altre bellezze della natura, per sostentamento dell’huomo, voltatosi al figliuolo gli dirà dolcemente, mira figliuolo questo è il pane, et il vino, che Iddio ci prepara per nutrir noi, et la nostra famiglia, tutte queste creature ci servono, et ci sostentano in questa vita. Vedi la gran potenza di Dio, come di poco grano che io seminai ha fatto cosi gran messe, et lo ha moltiplicato con la sua benedittione. Vedi come egli favorisce le fatiche nostre, et come ha caro che non stiamo otiosi, egli ci manda il Sole, et le pioggie, et fa germinar la terra, et senza l’aiuto di Dio vana saria l’industria, et la coltura de gli huomini. Attendi la sua gran bontà, che non si stanca giamai di farci bene, percioche gli anni passati ci ha nutriti, et sustentati et ecco questo anno ci ha già apparecchiato la mensa per nutrirci, et l’anno seguente, se a lui piacerà di darci vita, debbiamo esser sicuri che di nuovo aprirà la mano della sua benignità, però figliuolo a noi non convien fare come animali bruti, che si pascono sotto l’albero, nè già mai riguardano in alto, ma debbiamo ringratiar il nostro amantissimo padre che ci ha creati, et ci governa con sommo amore, et debbiamo guardarci di non offenderlo, ma sforzarci di far la sua voluntà, come figliuoli obedienti.