Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 49

Libro II - Capitolo 49

../Capitolo 48 ../Capitolo 50 IncludiIntestazione 31 agosto 2009 25% cristianesimo

Libro II - Capitolo 48 Libro II - Capitolo 50


[p. 59v modifica]

Del giuramento. Cap. XLIX.

È stato detto di sopra, che il giuramento appertiene all’honore, et culto del nome divino, ilche non ha dubbio esser vero, percioche il giuramento ha origine dalla fede, che gli huomini hanno, che Iddio è somma verità, et vede l’intimo de i nostri cuori, et non può, nè ingannare, nè essere ingannato giamai, et per ciò si chiama per testimonio della verità fatta, o da farsi, o che di presente è tale, à fine di provar la giustitia, et innocenza nostra, et metter fine à molte liti. Ma ben che ciò sia vero, che giurando si rende un certo honore à Dio, non è però vero, che il giurar spesso, sia buona, ne laudabil cosa, anzi è tutto il contrario. Conciosia che nel giurare avviene come delle medicine, lequali non è espediente di usar se non per bisogno, cosi il giuramento, che è come una medicina della infirmità della fede, et della credenza de gli huomini, non si deve usare, se non per rispetto di cosa grave, et importante, ilche non avverrà se non di rado. Et quanto pure la cosa sarà tale che meritamente ricerchi giuramento, è necessario di più, che si osservino alcune conditioni, senza lequali il christiano non si deve recare a giurare, et sono toccate brevemente da Hieremia profeta in un luogo, quando dice: Giurarai, Vive il Signor Iddio, in verità, in giuditio, et giustitia. Tre cose adunque si ricercano alla perfettione, et rettitudine del giuramento, la prima è la verità, cioè quello che si asserisce, ò si promette giurando, sia vero, et conformi con l’opinione, et credenza, di colui che giura, laqual opinione, o scienza che altrui la reputi, non si appoggi a leggieri congietture, ma a saldi argumenti, et parimente nelle cose che si promettono vi deve essere la verità, cioè il proponimento di osservarle a suo tempo, si che la lingua concordi col cuore. La seconda cosa è il giuditio, per laquale conditione si da ad intendere, che niuno deve giurare inconsideratamente, ne per cose frivole, ma con molta maturità, et deliberatione. Finalmente si richiede la giustitia, conditione molto necessaria massimamente nelle promissioni, altrimenti se quello che si promette non è giusto, ne honesto, et si pecca nel giuramento, et molto più si pecca nella esecutione. Quando adunque concorrono queste tre cose, che il giuditio, et la prudenza, considerate tutte le circonstanze, lo persuade, et la verità, et la giustitia vi intervengono, si può sicuramente giurare.