Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 32
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Di quelli che peccano contra il primo precetto, et in spetie de gli heretici. Cap. XXXII.
Molti sono coloro che contra il primo precetto della legge, non rendono il debito d’honore al vero, et sommo Iddio, come gli Idolatri, Infideli, Maomettani, et Giudei, ma lasciando gli altri da parte, in questo numero, sono anchora gli heretici, i quali adorano gli Idoli vani delle loro false, et dannate opinioni, Idoli veramente fatti d’oro, et d’argento, cioè dottrine fabricate, et ornate di un certo splendore, di mentita santità, et di un suono, et d’una luce di pestifera eloquenza, che abbarbaglia gli occhi de i samplici. Hora come il buon christiano, et obediente figliuolo della Chiesa debbia guardarsi da gli inganni, et insidie loro, ritirandosi sempre alla fortissima, et inespugnabile rocca, che è la Santa Chiesa Catholica Romana, si è discorso lungamente di sopra, onde in questo luogo che di loro è caduta mentione, non ci occorre dir altro, se non ricordare al buon padre, che tenga lontanissimo il figliuolo da ogni commercio di heretici, ne per occasione, di guadagno, et di mercature, ne per curiosità di veder regioni straniere, ne per apprender creanza di cavalleria, ne per imparar scienze, ne gli studii, ne per qualunque humano interesse, lo esponga leggiermente a tanto pericolo, di perdere la pretiosa margarita, voglio dire la purità della fede, et se per la salute corporale, si fa tanta guardia, et privata, et publica in tempo di peste, et si prohibisce ogni commercio, non solo delle persone, ma delle robbe et delle lettere istesse, che dovria fare et la vigilanza publica, et la sollecitudine paterna, perche la gioventù non si infestasse anzi pure non sentisse vento ne alito alcuno del veneno della heresia? sopra di che si potrebbono dire molte cose, et massime per quei luoghi, che sono più vicini à questa pericolosissima infettione.