Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 6

Libro I - Capitolo 6

../Capitolo 5 ../Capitolo 7 IncludiIntestazione 31 agosto 2009 75% cristianesimo

Libro I - Capitolo 5 Libro I - Capitolo 7


DELLA NEGLIGENZA CHE IN MOLTI SI VEDE CIRCA LA EDUCATIONE CHRISTIANA.

Hor dopo tanti vincoli di legge naturale, humana, et divina, con i quali (come in parte si è dimostrato) ciascun padre è obligato à far ogni diligenza possibile, perche il figliuolo sia buono, et virtuoso; è pur cosa degna di grandissima maraviglia, et di pianto insieme, il veder quanto communemente hoggidì sia negletto questo importantissimo studio della educatione christiana, che à pena da molti se ne sà il nome. Io non nego, che per gratia di Dio, non si ritrovino in tutti i luoghi, et in tutti gli stati, de i padri buoni, et zelanti dell’honor di Dio, et della salute de i figliuoli, che con sollecitudine attendono ad allevarli, nel timor di Dio, et nelle virtù; alla prudenza, et diligenza de i quali non si detrahe per cosa ch’io dica, anzi intendo io di dar loro sempre grandissima lode. Ma di questi il numero è troppo minore di quello che converria nel popolo santo, à cui, come il profeta dice, hà Iddio manifestato i giuditii, et la volontà sua, et che ricercaria cosa di tanto momento, et di tanta conseguenza privata, et publica, quanto è la buona educatione; percioche alcuni padri non vi pensano, nè più nè meno che se à loro non si appertenesse, et come essi sono tutti dediti à gli appetiti sensuali, cosi non solo permettono, anzi si compiacciono di vedervi immersi anchora i miseri figliuoli. Altri alquanto più accurati procurano che i figliuoli siano accorti, et svegliati, et atti alla conservatione, et all’acquisto della robba, siano instrutti nelle lettere, et ornati di una certa apparente creanza cittadinesca, ò come si suol dire da gentil’huomo, et à questi tali par bene di haver fatto gran cosa, et di esser eccellenti maestri di nutrir bene i figliuoli, non facendo gran caso della vera, et solida bontà christiana, ò come poco necessaria, ò come manco principale, et in somma riputata da loro per tale, che crescendo il fanciullo, ne gli anni più maturi, se ne venga in consequenza dopo le cose sudette quasi per se medesima senz’altra industria, che vi si adopri nella tenera fanciullezza; i quali quanto s’ingannino, di dimostrarà più lungamente in più opportuno luogo.