Tesoro letterario di Ercolano, ossia, la reale officina dei papiri ercolanesi/Tavola XXV

Tavola XXV

../Tavola XXIV ../Tavole XXVI e XXVII IncludiIntestazione 23 giugno 2012 100% Archeologia

Tavola XXIV Tavole XXVI e XXVII

[p. 40 modifica]Perchè poi in ristretto veggansi, e come in un prospetto generale, le cose attenenti allo scrivere, abbiamo apposte tre tavole seguenti rappresentanti alcune pitture Ercolanesi.


Tavola XXV.


In questa Tavola è delineata una antica scuola nel Foro, come indicasi dal colonnato con festoni. Questa pittura Ercolanese riportata nel Vol. 5 delle Pitture di Ercolano tav. 41 chiaramente rappresenta la scuola, dove i fanciulli studiano da una parte, mentre dall’altra si vede il così detto cavalletto dato ad un fanciullo sia per negligenza, sia per poco dovere.
L’inferiore parte poi di questa stessa tavola nei num. 2. 3. comprende due pitture Pompejane di eguale grandezza, che forse rappresentavano due soggetti noti. Nella prima di esse (n. 2.) viene indicata una giovinetta, che ha del virile, e forse Saffo nella sua inspirazione poetica; tale la mostrano l’indecisa fisonomia e pensierosa a volere scrivere. Essa tiene nella sinistra mano un polittico, e nella destra il graffio (ved. anche le tav. II. n. 16 a 20, e III. n. I a 3) la cui punta tiene poggiata su i labbri socchiusi.
Nella seconda (n. 5.) sembra potersi ravvisare un giovine poeta con un volume nelle mani. Pende sì dal volume, che dal libretto del n. 2. una cartolina, che forse era il titolo, o l’indice, come dissero gli antichi Socì Ercolanesi; ma che a taluni non meno ch. Colleghi, non ha guari, sembrò un nastro nero, annodato in cima del libretto dei pugillari: se pure non voglia dirsi un finimento, pel quale passava il filo di ferro a forma di stilo scrittorio, che quasi conficcavasi negli occhielli superiori, medì, ed inferiori delle tavolette pugillari del libretto, per tenerle egualmente unite; od essere altro stilo per averlo pronto nel bisogno, per proseguire a scrivere sulle stesse; e che sul dorso del libretto poteva riporsi, come oggidì si pratica nei piccoli portafogli, riponendosi il lapis.
4. 4. Calamai doppì per inchiostro di vario colore col calamo scrittorio.
5. 5. Tavolette pugillari, unite con anelletti, formanti o il dittico, o il polittico.
6. Stilo scrittorio, ed un polittico, in cui sono unite le tavolette pugillari con anelletti.
7. Cassettino di quei detti scrinia, in cui riponevansi i volumi, che pur vedesi nel codice Vaticano n. 3867. Esso è chiuso, e si vede il fermaglio, come nei moderni portafogli, mentre a’ piedi di Clio è aperto, come si osserva nella tav. I.
8. Radimadia.
9. Viglietto piegato con suggello, e soprascritta M. Lucretio Flamini Martis Decurioni Pompe.
10. Lo stesso viglietto forse diviso in doppia colonna.


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T. XXV.

Tav. XXV
Tav. XXV