Teatro Historico di Velletri/Libro II/Capitolo XII

Libro II - Persone Illustri in Arme

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Persone Illustri in Arme.
Cap. Ultimo.


F
Ra gl'Huomini Illustri in Arme v'è stato Alessandro Catelini, persona molto essercitata nell'Arte militare per le Cariche havute; essendo finalmente stato Capitano in Germania sotto Carlo V. Imperatore nel M.D.XXIV.
[p. 207 modifica]Alessandro Ciofetola fù, per il suo coraggio palesato, fatto Capitano per la Republica di Genova d'una Galera contro Turchi.

Andrea Toruzzi, uno de' Capitani contro Alfonso Rè d'Aragona, come testifica la seguente Memoria in Marmo nella Chiesa di S.Lorenzo.

D.O.M.

Generosus Vir Andreas Torutius Velit.

Qui fuit unus, ex Ducibus.

In Bellis contra Regem Aragoniae

Vixit An. LXX. obÿt M.CCCC.LXXXXVII.


V'altro Andrea Toruzzi, che nel valore non degenerò punto dal primo, fù nella Guerra Navale con D.Marc'Antonio Colonna, fù Capitano in Francia assieme con Celio Ciriaco per Henrico Quarto, e da Nostro Signore fù fatto per li suoi meriti Capitano stipendiato.
Annibale Martelli fù Alfiero di Cavalli nelle rivolutioni di Candia, dove diede saggio del suo valore, e poi fù Capitano in Fianda assieme con Attilio Passeri.
Antonio Bracaccio giovane d'humil fortuna, ma di gran cuore, che per vendicarsi de' Turchi nella Fortezza di Tatta in Ungaria, sacrificando se stesso à Dio, et all'honore, diede fuoco alla Munitione, ne succedè l'incendio della Fortezza egli ne restò estinto, ed abbrugiati da 700. e più Turchi1.
Attilio Passeri, fù più volte nelle guerre di Fiandra con carica di Capitano, dove si fece nelle fattioni conoscere per soggetto di molta fortezza; se ne ritornò finalmente alla Patria colmo d'honore, e da N.S. fu fatto Capitano di Viterbo, e di tutto il Patrimonio.
Bonifacio Assalonne è stato Governatore dell'Armi per la Sede Apostolica in Nettuno, e Castellano di quella Fortezza.
Christofaro Mancini, ch'andò al servitio del Rè D. Sebastiano di Portugallo sotto Tunisi, e Fezza, nelle di cui imprese si fece conoscere per vero Capitano valoroso2.
Curio Santirecchia huomo di gran cuore, andò per venturiero con otto valorosi compagni à sue spese, particolarmente con Cesare suo fratello al servitio della Republica [p. 208 modifica]Veneta, contro Turchi nella Dalmatia, che vi restò nella Battaglia morto; perloche egli, non istimando il pericolo della morte, che li soprastava, coraggiosamente con li compagni ricuperò l'intiero cadavero dell'amato Fratello dalle mani de' Barbari nemici, e sano, e salvo si ricondusse nel Campo, e fece nella Catedrale di Zara dar honorata sepoltura all'estinto Cesare; e poi con altretanti compagni tornò similmente per Venturiero contro Turchi nella Guerra Navale. Di questo Curio fù figliuolo Alcide, che non degenerando dal Padre, fù in Ungheria Tenente Colonnello di Frà Fulvio Pasi, e morì nella presa di Strigonia3, essendo con li suoi il primo in dar la scalata à quella Fortezza.
Domenico Lapij di Caperchiozzo, Soldato di grandissima vivacità, fù Capitano in Ungaria, et in Fiandra. Nella sorpresa di Cipro tentata dal Serenissimo Ferdinando de Medici, non temendo pericoli di guerra, vi lasciò gloriosamente la vita.
Erasmo Magno, fù Soldato molto degno, come si scuoprì in Ungaria. Quindeci, e più anni hà egli navigato sopra le Galere Toscane, et in una di quelle haveva la Carica di Luogotenente. Fù riconosciuto da quell'Altezza con buona provisione. Hà descritto distintamente li viaggi d'Ungaria, e quindeci Navigationi di Mare in diverse parti del Mondo con minutissima narratione di qualsivoglia Città, Fortezza, Porto, Ponte, Impresa, Fattione, Battaglia, e Vittoria, Opra veramente degna di luce, e s'egli havesse havuta maggior fortuna, più celebre sarebbe stato al Mondo4. Doppo tante fatighe di Spada, e di Penna, morì in età d'anni Settanta due.
Gerolamo de Angelis fù Sergente Maggiore del Serenissimo Horatio de Medici in Ungaria, e con il Sig. Conte di Salzburgh nella presa di Chiavarino.
Gioseppe Filippi fù Capitano ne gl'affari di Ferrara sotto il Sig. Duca de Poli.
Giovanni Ginetti è stato Capitano Generale di tutta la Cavalleria del Latio, Maretima, e Campagna, e Commissario Apostolico à far deponer l'Armi nella Valtellina.
Horatio Odoardo Federini, Soldato di gran conto, fù Capitano in Fiandra nell'impresa di Famagosta, et in Cipro, [p. 209 modifica]fù fatto priggione nel Mar Negro, e posto nelle Carceri assegnate a' Grandi, dalle quali fù liberato à prezzo della Republica Veneta, assieme con il Sig. Conte Martinenghi, et altri Signori grandi, dal che si puol argomentare la stima, che si faceva del suo valore.
Innocentio, ò Centio Salvati fù uno de' Capi mandati con Soldati dalla Città contro Alfonso Duca di Calabria vicino à Campo Morto; Compagni del quale furono con l'istessa Carica, Giovanni Lerice, Francesco Nuticola, Ostilio Favale, Gioseppe Scevola, e Santo Santocchia. E' tradizione che il Salvati fosse per il suo valore fatto Capitano della Guardia del Sommo Pontefice, ma non v'è certezza.
Laertio Antonelli, fù Capitano de' Balestrieri sotto il Serenissimo d'Urbino, contro Bartolomeo d'Alviano nella Guerra di Bracciano.
Leandro Lelli, ò Zurla, fù Capitano in vero coraggioso, che nell'Assedio della Goletta morì in Croce per mano de' Turchi, come se tutto lo sdegno di Gente così Barbara fosse stato contro al valor di lui. Tanto testificò di vista il Colonnello Erminio Torni d'Ascoli, Octuagenario, essendo stato di sua Camerata in quella Guerra. Questo Torni donò alla Fabrica de' PP. Cappuccini Cinquecento Scudi mentre resedeva in Velletri Capitano de Cavalli.
Leopardo Gregna nipote di Bonifatio Dottore in Legge di gran prudenza, e sapere, fù Capitano di Lancie sotto il Signor Pietro Caetano Duca di Sermoneta nella Sede vacante di Gregorio Terzodecimo Sommo Pontefice.
Lorenzo Gori delle Torri si ritrovò Capitano nella Guerra Navale sotto il Signor D. Marc'Antonio Colonna.
Mercurio Ceccarelli fù Capitano de Valloni in Fiandra col Prencipe Alessandro Farnese, dove fece conoscere chiaramente quanto fosse il suo valore.
Mercurio Micinelli, che nella Guerra del Sereniss. Duca di Savoia contro Herrico Quarto Rè di Francia, passò per tutti li gradi militari, fù Sergente Maggiore, e Colonnello, e ne ricevè buonissimi stipendij in riguardo delle sue honorate fatighe.
Ostilio Carrafa, celebre per il molto valore mostrato nelle Guerre d'Ungaria, dove fù Capitano con il Sig. Conte [p. 210 modifica]di Lodrone; morì in Ferrara nella Fortezza dove parimente si ritrovava con Carica di Capitano.
Ottavio Catelini fù Capitano in Candia, fù Commensale del Sig. D.Gio.Francesco Aldobrandino, e provisionato per li suoi meriti dal Serenissimo di Toscana Ferdinando, et era di tal fama, che da' Signori grandi li si dava titolo di valoroso Capitano.
Ottavio Mancini fù Capitano nella Guerra Navale sopra la Squadra della Republica di Genova con il Signor Gio. Battista Doria.
Settimio Fiscario, fù Alfiero Colonnello del Sig. Marchese Biasio Capizucchi in Francia, e poi Capitano ne gli affari di Ferrara.
Silla Lucci, fù Capitano del Rè D. Sebastiano di Portugallo sotto Tunisi, e Fezza, dove gloriosamente con acquisto di fama, finì la sua vita.
Silvio Candelse, fù Capitano d'Huomini d'Arme nella Marca, dove si portà con tanto valore, e prudenza, che il Conte della Stacciola della Nobil Fameglia Maurucij, stimandolo molto, volse apparentar seco, dando per moglie Clarice sua figlia à Fabritio unico figlio di Silvio, con assegnamento di buonissima Dote.
Teofilo Foschi, huomo invero valoroso, fù Capitano de' nostri Cittadini nelle Guerre contro Colonnesi, morì sotto Rocca di Papa, per voler dar troppo saggio del suo alto valore in difesa de' suoi Cittadini. Di questo fù figlio Pirro Foschi Alfiero nella Guerra Navale con il Signor. Marc'Antonio Colonna; v'è di lui un Epitaffio nella nostra Chiesa di S. Francesco, che si registrarà à suo luogo.
Tullio Ciriaco, fù Capitano in Francia col Serenissimo Duca Alessandro Farnese.
Sono stati con altre honorevoli Cariche di Guerra li nostri Cittadini in diverse Provincie, e Regni, senza haver punto mancato dall'antico splendore degl'Avi, come Chrisostomo Peronti Alfiero, in Ungaria, Deifebo Gagliardo, e Fabio Petrucci Alfieri sotto Minerva in Provenza contro gl'Ugonotti, Flavio Tiberij Tenente Colonnello del Sig. Alessandro Mantica ne' motivi di Ferrara, Pietro Borgia Alfiero di Lancie del Signor Duca Valentino, Fulvio Zaffarame, Pla[p. 211 modifica]cido Volpini, Pompeo Attiverij, e Terentio Lanuvio Alfieri in varij tempi in Ungaria, Tiberio Martelli Alfiero prima in Ungaria, e poi Tenente di Cavalli per Ferrara, Tullio de Rossi Tenente di tre Compagnie similmente per Ferrara, et altri molti, che per Dio, e per l'honore, hanno abbandonata la Patria, e disprezzata la Vita.
A questo non voglio mancare d'aggiungere un Cittadino che se bene non hà acquistata fama per Lettere, ò per Arme, ne hà acquistata più d'ogn'altro per la sua molta pietà. Questo è Fulvio Mariola, che sprezzando tutte le terrene commodità, vivente, hà fatto donatione di tutto il suo havere per erettione d'un Monastero in honor della Maestà Divina, e beneficio della Patria, di cui registrarò la seguente Memoria fattali da me à richiesta de' Parenti.

D.O.M.

FVLVIVS PATRITIVS VELITERNVS

EX NOBILI MARIOLA

FARNESIACIS OLIM FAVORIBUS

ILLVSTRATA FAMILIA ORTVS,

HIC DEGENS, COELESTIA SVSPIRANS,

IMA TERENS,

SVMMO OMNIVM REPARATORI

SE, SVAQ. CUNCTA VOVENS,

HAEC VIRGINALIBVS REFERTA LILIIS

CLAVSTRA

COELORVM HEROINAE VIRGINVM MATRI

FVNDAVIT, DICAVIT, DOTAVIT

OCTOGENARIVS.

Note

  1. Il castello di Tata, in Ungheria, sotto il comando del Conte György Cseszneky, venne assalito dai Turchi nel 1526, che ne saccheggiarono il circondario ma non riuscirono a conquistarlo.
  2. In realtà la campagna di Sebastiano I di Portogallo nella primavera del 1578 contro il Marocco del Sultano Abū Marwān ʿAbd al-Malik I al-Saʿdī si rivelò un totale fallimento. Solo nella battaglia di Ksar El Kebir, 15.000 soldati portoghesi vennero fatti prigionieri e tutti i loro comandanti uccisi, compreso lo stesso Sebastiano.
  3. Il castello della città di Esztergom in Ungheria.
  4. Il volume con gli scritti di Erasmo Magno da Velletri è conservato presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze.