Sur marciapiede der Corso
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Questo testo fa parte della raccolta Centoventi sonetti in dialetto romanesco
XVII.
SUR MARCIAPIEDE DER CORSO.
Guarda chi è! Sor conte? — Che volete?
— Gnente, ma dico.... possibbile mai?
Nun s’aricorda più? — Ma no; chi siete?
— So’ Rosa. — Aah!... Ma sei cambiata assai.
— E mo, sor conte, m’ariconoscete?
— Ora ti riconosco; e, di’, che fai?
— La stiratrice.... Che, nun ce credete?
— Sì che ci credo, e adesso.... dove vai?
— A casa. — E dove? — All’Arco de Pantano.
— E con chi stai? — Sto sola — Oh, brava Rosa!
Numero? — Dicinnove, urtimo piano,
La porta che viè in faccia. — Ho inteso; addio.
— Ma s’in caso1 volete quarche cosa,
Posso venì. — Non serve, verrò io.
- ↑ Se mai, caso mai.