Sulla origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza/Capo XIII/Sommario di questo capo e del precedente

Capo XIII

Sommario di questo capo e del precedente

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Capo XIII - Relazione degli abitanti delle isole con quelli dei continenti più vicini Capo XIV


In questi due capi io mi sono studiato di dimostrare che se facciamo il debito calcolo della nostra ignoranza sugli effetti complessivi di tutti i cambiamenti nel clima e nell’altezza delle terre, che certamente avvennero nel periodo recente, e degli altri cambiamenti consimili che possono essersi verificati nel medesimo periodo; se noi ricorderemo come siamo profondamente ignoranti rispetto ai molti mezzi curiosi di trasporto occasionale, - soggetto sul quale non si istituirono ancora esperienze accurate; se riflettiamo (e questa è una riflessione importante) che una specie può spesso essersi estesa senza interruzione sopra una vasta superficie, e quindi essere rimasta estinta in alcuni tratti intermedi, non sono più insuperabili le difficoltà che si oppongono all’opinione che tutti gli individui di una medesima specie, comunque disposti in qualsiasi luogo, sono derivati dai medesimi parenti. E noi giungiamo a questa conclusione che fu già adottata da molti naturalisti sotto la denominazione di "centri singoli di creazione", mediante alcune considerazioni generali e segnatamente desunte dall’importanza delle barriere e dalla distribuzione analoga dei sotto-generi, dei generi e delle famiglie.

Riguardo alle specie distinte del medesimo genere, le quali, secondo la mia teoria, debbono essere state prodotte da una sola sorgente paterna; quando si facciano le stesse riflessioni, come sopra, sulla nostra ignoranza e si ricordino che alcune forme di vita si trasformano più lentamente, richiedendo così degli enormi periodi di tempo per le loro migrazioni, non credo che le difficoltà siano invincibili; sebbene queste difficoltà siano in tal caso molto gravi, come in quello della dispersione degl’individui di una medesima specie.

Per chiarire con un esempio gli effetti dei mutamenti climatologici sulla distribuzione, ho cercato di dimostrare come sia stata efficace l’influenza del periodo glaciale moderno, che io sono pienamente convinto agisse simultaneamente sul mondo intero, o almeno sopra grandi zone longitudinali. Per dimostrare quanto siano diversi i mezzi di trasporto occasionali, ho discusso con qualche ampiezza i mezzi di dispersione delle produzioni d’acqua dolce.

Se non si trovasse alcuna difficoltà invincibile nell’ammettere che gl’individui di una medesima specie e delle specie affini, nel lungo corso dei tempi, procedettero da una stessa sorgente; allora tutti i fatti principali della distribuzione geografica potrebbero spiegarsi colla teoria delle migrazioni, in uno colle modificazioni posteriori e colla moltiplicazione delle forme nuove. Possiamo così valutare l’alta importanza delle barriere, sì di terra che d’acqua, le quali dividono le nostre varie provincie zoologiche e botaniche. Possiamo inoltre spiegare la localizzazione dei sotto-generi, dei generi e delle famiglie; e come avvenga che sotto latitudini diverse, per esempio, nell’America meridionale, gli abitanti delle pianure e delle montagne, delle foreste, degli stagni e dei deserti, siano in modo tanto misterioso collegati insieme per un certo grado di affinità, e siano parimenti connessi agli esseri estinti che anticamente esistevano sul medesimo continente. Richiamando alla mente che le mutue relazioni da organismo ad organismo sono della più alta importanza, possiamo riconoscere perchè due superfici, poste in condizioni fisiche quasi uguali, siano di sovente abitate da forme di vita affatto differenti. Imperocchè, a seconda della lunghezza del tempo trascorso, dacchè i nuovi abitanti si introdussero in una regione; a seconda della natura della comunicazione che permetteva il passaggio a certe forme e non ad altre, in maggiore o minor numero; secondochè gli immigranti entrarono o no in una lotta più o meno diretta gli uni cogli altri e cogli indigeni; ed anche secondo che gli immigranti furono capaci di variare più o meno rapidamente, dovettero seguirne nelle differenti regioni, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, delle condizioni di vita infinitamente diverse, - e un insieme quasi infinito di azioni e di reazioni organiche; - e noi dobbiamo trovare, come infatti troviamo, nelle varie grandi provincie geografiche del mondo, alcuni gruppi di esseri modificati in sommo grado ed altri soltanto leggermente, alcuni sviluppati ed estesi con grande vigore, altri invece esistenti in piccolo numero.

In base di questi medesimi principii possiamo intendere, come ho tentato di dimostrare, per qual motivo le isole oceaniche debbano possedere pochi abitanti, la maggior parte dei quali debba essere endemica o particolare; e così per qual ragione, rispetto ai mezzi di migrazione, un gruppo di esseri, anche restrittivamente ad una sola classe, debba avere tutte le sue specie endemiche e un altro gruppo invece le abbia comuni con altre parti del mondo. Possiamo dimostrare come interi gruppi di organismi siano assenti dalle isole oceaniche, ad esempio, i batraci e i mammiferi terrestri, mentre le isole più appartate posseggano le loro specie di mammiferi volanti o pipistrelli. Possiamo dimostrare come vi sia qualche relazione fra la presenza dei mammiferi, in una condizione più o meno modificata, e la profondità del mare fra un’isola e il continente. Noi possiamo vedere chiaramente in che modo tutti gli abitanti di un arcipelago, sebbene specificamente distinti sulle diverse isole che lo compongono, siano strettamente affini fra loro e parimenti siano in qualche rapporto, meno intimo, con quelli del continente più vicino o probabilmente di quell’altra sorgente da cui gli immigranti sono probabilmente partiti. Infine sappiamo dire come avvenga che in due regioni, comunque distanti fra loro, vi sia una correlazione nella presenza di specie identiche, di varietà, di specie dubbie e di specie distinte, ma rappresentative.

Havvi un parallelismo stupendo fra le leggi della vita nel tempo e nello spazio, sul quale spesso ha insistito Edoardo Forbes; le leggi che governarono la successione delle forme nei tempi passati essendo quasi identiche a quelle che reggono presentemente le differenze che si trovano nelle diverse regioni. Noi vediamo questa analogia in molti fatti. La durata di ogni specie e di ogni gruppo di specie è continua nella successione dei secoli; perchè le eccezioni a questa regola sono tanto poche, che possono a ragione attribuirsi al non essersi peranco scoperte in un deposito intermedio le forme che vi mancano, ma che s’incontrano, nelle formazioni inferiori e superiori. Così, quanto allo spazio, è al certo una regola generale che la superficie abitata da una sola specie, o da un gruppo di specie, è continua; e le eccezioni, che non sono rare, possono spiegarsi, come mi sono adoperato a dimostrare, colle migrazioni in qualche antico periodo sotto condizioni differenti, e coi mezzi occasionali di trasporto, essendosi estinta la specie nei tratti intermedi. Nel tempo e nello spazio, le specie e i gruppi di specie hanno i loro punti di massimo sviluppo. I gruppi di specie che appartengono ad un certo periodo di tempo, o ad una certa superficie, sono spesso caratterizzati da particolarità poco importanti che sono comuni a essi, come le forme esterne e il colore. Nel riflettere alla lunga successione delle età, come nell’esaminare le provincie lontane del globo, noi troviamo che parecchi organismi differiscono poco, mentre altri appartenenti a classi differenti, o ad un ordine diverso od anche soltanto ad una famiglia diversa del medesimo ordine, differiscono grandemente. Nel tempo come nello spazio i membri inferiori di ogni classe generalmente si modificano meno dei superiori; ma in ambi i casi vi sono delle forti eccezioni alla regola. Secondo la mia teoria, queste varie relazioni corrispondenti sia per il tempo, sia per lo spazio, si spiegano facilmente; perchè se consideriamo le forme di vita che si cambiarono nelle epoche successive nella medesima parte del mondo, e quelle che si cambiarono dopo di avere migrato in luoghi distanti, nell’uno e nell’altro caso le forme di ciascuna classe furono collegate dal medesimo processo della generazione ordinaria, e quanto più due forme qualsiasi sono prossime fra loro, pel grado di parentela, esse saranno anche generalmente più vicine fra loro, nel tempo e nello spazio; in ambi i casi le leggi della variazione saranno state le medesime, e le modificazioni saranno state accumulate dal medesimo potere della elezione naturale.