Stornelli del "Barbarigo" e del "S. Giorgio"
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Quando da La Spezia partimmo un mattino
e per il fronte prendemmo il cammino,
oh, quanta gente ci salutava!
Oh, quanta gente che non ci andava!
2E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
3E giunti a Roma, la capitale,
noi fummo accolti, invero, un po' male...
da ogni parte si udiva dire:
"Chi son quei pazzi che vanno a morire?!"
4E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
5A Sermoneta c'è un vecchio castello,
della regione certo il più bello.
Quante granate scoppiavano in basso,
noi trovavamo un grande sconquasso!
6E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
7E sono morti già Spagna e Frezza,
hanno peccato di leggerezza:
saran mandati sotto processo
perché son morti senza permesso!
8E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
9E fra Littoria e Borgo Tre Ponti,
otto cannoni sono già pronti.
A chi la gloria se tutto va bene?
A Carnevale! E a noi le pene!
10E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
11E tra Cisterna e il Lago Fogliano
c'è un marinaio col mitra in mano.
Scarpe nel fango, capelli alla Luna,
pensa alla mamma, sogna la bruna.
12E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!
13Oh, Barbarigo lo sai tu perché
sì tante mamme hanno pianto per te?
Perché volevamo che il suolo romano
fosse bagnato di sangue italiano.
14E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!