Canti (Leopardi - Donati)/XXXVI. Scherzo: differenze tra le versioni

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<small><[[|NomeCognome=Giacomo Leopardi]]</small>
|TitoloOpera=Scherzo
[[Categoria:Poesie]]
|NomePaginaOpera=Scherzo
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|AnnoPubblicazione=
|TitoloSezione=
}}
 
Quando fanciullo io venni
 
Quando fanciullo io venni<br />
A pormi con le Muse in disciplina<br />
L'una di quelle mi pigliò per mano;<br />
E poi tutto quel giorno<br />
La mi condusse intorno<br />
A veder l'officina.<br />
Mostrommi a parte a parte<br />
Gli strumenti dell'arte,<br />
E i servigi diversi<br />
A che ciascun di loro<br />
S'adopra nel lavoro<br />
Delle prose e de' versi.<br />
Io mirava, e chiedea:<br />
Musa, la lima ov'è? Disse la Dea:<br />
La lima è consumata; or facciam senza.<br />
Ed io, ma di rifarla<br />
Non vi cal, soggiungea, quand'ella è stanca?<br />
Rispose: hassi a rifar, ma il tempo manca.
 
L'una di quelle mi pigliò per mano;
 
[[Categoria:Poesie]]
E poi tutto quel giorno
 
La mi condusse intorno
 
A veder l'officina.
 
Mostrommi a parte a parte
 
Gli strumenti dell'arte,
 
E i servigi diversi
 
A che ciascun di loro
 
S'adopra nel lavoro
 
Delle prose e de' versi.
 
Io mirava, e chiedea:
 
Musa, la lima ov'è? Disse la Dea:
 
La lima è consumata; or facciam senza.
 
Ed io, ma di rifarla
 
Non vi cal, soggiungea, quand'ella è stanca?
 
Rispose: hassi a rifar, ma il tempo manca.