Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/192: differenze tra le versioni

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Si dirà qui senza dubbio, e molto a proposito, che per i fatti tra i Longobardi e i Romani non si deve stare in tutto alle grida de’ papi <ref> Nelle lettere del Codice Carolino, i Longobardi sono qualche volta eccessivamente ingiuriati, e i Franchi eccessivamente lodati. E sarebbe meglio che non ci fosse nè questo nè quello; ma non bisogna dimenticarsi che i papi autori di quelle lettere parlavano di masnadieri, parlavano a dei difensori, e parlavano per delle popolazioni.</ref>, nè all’asserzioni di Anastasio; e certo, si può supporre esagerazione nell’uno e nell’altre. Ma si badi che si potrà bensì disputare sul più e sul meno delle violenze e delle soverchierie crudeli fatte da’ Longobardi ai Romani, ma che (e qui sta il punto vero della questione) le soverchierie e le violenze sono sempre da una parte: dell’altra non è fatta menzione che per il suo spavento, per le sue processioni, e al più per qualche vano e misero preparativo di difesa.
Si dirà qui senza dubbio, e molto a proposito, che per i fatti tra i Longobardi e i Romani non si deve stare in tutto alle grida de’ papi <ref> Nelle lettere del Codice Carolino, i Longobardi sono qualche volta eccessivamente ingiuriati, e i Franchi eccessivamente lodati. E sarebbe meglio che non ci fosse nè questo nè quello; ma non bisogna dimenticarsi che i papi autori di quelle lettere parlavano di masnadieri, parlavano a dei difensori, e parlavano per delle popolazioni.</ref>, nè all’asserzioni di Anastasio; e certo, si può supporre esagerazione nell’uno e nell’altre. Ma si badi che si potrà bensì disputare sul più e sul meno delle violenze e delle soverchierie crudeli fatte da’ Longobardi ai Romani, ma che (e qui sta il punto vero della questione) le soverchierie e le violenze sono sempre da una parte: dell’altra non è fatta menzione che per il suo spavento, per le sue processioni, e al più per qualche vano e misero preparativo di difesa.


Si veda ora che sugo abbiano quelle parole del Giannone: «I Pontefici romani, e sopra tutti Adriano, che mal potevano sofferirli (i Longobardi) nell’Italia, come quelli che cercavano di rompere tutti i loro disegni, li dipinsero al mondo per crudeli, inumani, e barbari; quindi avvenne che presso alla gente, e agli scrittori delle età seguenti, acquistassero fama d’incolti e di crudeli <ref> Ist. Civ. Lib.V, Cap. 4. Il Giannone fu, per cagione di questa sua storia, arrestato a tradimento, e tenuto arbitrariamente in prigione, dove morì. E siccome, in queste materie principalmente, si suppone spesso che chi combatte l’opinioni d’uno scrittore approvi, come per conseguenza, tutto ciò che sia stato o detto o fatto contro di lui, così protestiamo espressamente che, implorando contro il libro la persecuzione della critica e del buon senso, detestiamo, quanto il più caldo ammiratore del Giannone, quell’ingiusta persecuzione della persona.</ref>.» E quali erano poi finalmente codesti disegni che i Longobardi cercavano di rompere? Che i Romani non fossero assoggettati da que' barbari, nè scannati da loro. — Ma avevano anche altri disegni. — Sì eh? Cos’importa? Avevano o non avevano questi che abbiam
Si veda ora che sugo abbiano quelle parole del Giannone: «I Pontefici romani, e sopra tutti Adriano, che mal potevano sofferirli (i Longobardi) nell’Italia, come quelli che cercavano di rompere tutti i loro disegni, li dipinsero al mondo per crudeli, inumani, e barbari; quindi avvenne che presso alla gente, e agli scrittori delle età seguenti, acquistassero fama d’incolti e di crudeli <ref> Ist. Civ. Lib.V, Cap. 4. Il Giannone fu, per cagione di questa sua storia, arrestato a tradimento, e tenuto arbitrariamente in prigione, dove morì. E siccome, in queste materie principalmente, si suppone spesso che chi combatte l’opinioni d’uno scrittore approvi, come per conseguenza, tutto ciò che sia stato o detto o fatto contro di lui, così protestiamo espressamente che, implorando contro il libro la persecuzione della critica e del buon senso, detestiamo, quanto il più caldo ammiratore del Giannone, quell’ingiusta persecuzione della persona.</ref>.» E quali erano poi finalmente codesti disegni che i Longobardi cercavano di rompere? Che i Romani non fossero assoggettati da que’ barbari, nè scannati da loro. — Ma avevano anche altri disegni. — Sì eh? Cos’importa? Avevano o non avevano questi che abbiam