Teatro Historico di Velletri/Quali fossero le Città, e Terre de' Volsci: differenze tra le versioni

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Aurunca, li cui Popoli assalirono il Contado Romano con subita scorreria, per il che senza dimora fù fatto Dittatore Lucio Furio, e ne restò vincitore; e delle spoglie se ne fabricò per Voto un superbo Tempio à Giunone Moneta: questo fù nel Cons. <small>CVIII.</small> essendo Consoli Marco Fabio Dorsuo, e Servio Sulpitio Camerino. Da questa Città fece partenza Dardano quando, doppo la morte di Iasio suo fratello, andò nella Frigia, come si dirà altrove. E annoverata questa Città tra Latini, ma l'haver havuto i suoi habitatori rifugio, e ricovero in Sessa Città Volsca, e datoli per qualche il Nome, mi fa scrivere, che di sicuro fosse ancor'ella Città Volsca.
 
Cassino, ò pure Monte Cassino, vicino dove stava la Villa di Marco Terrentio nominata da Varrone, e da Cicerone, come registra il Cluerio, dove hà li suoi principij il Fiume Scatebra. Alla radice di questo Monte hora si trova situata la Città di San Germano in Regno. Varrone è di parere, che Cassino sia stato edificato dà Sabini, & il suo Nome venga derivato da ''CassoCasco'', che significa antico. Fù fatta Colonia nella sconfitta de' Sanniti da Lucio Papirio Cursore, e Caio Giunio Bubulco Consoli.
 
Cenone, quale fù pigliato da Tito Numitio Prisco, essendo Console nel Cons. <small>XXXVIII</small>. Non ardì egli assalire Anzo Città ben munita, e forte; e perciò isfogò il suo sdegno contro questa Terra vicina, ma non fù ritrovata molto ricca, come li Romani si pensavano.
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Clostra fù un Castello, di cui fà mentione Plinio, e stava vicino alla bocca del fiume Ninfeo, cosi dice il Cluerio, ''Clostra propè Ostium fuere Nimphei fluvÿ''.
 
Cora chiamata Città da Servio, della quale fa mentione Giulio Ossequente, e la chiama Caura, narrando che dal suo seno scaturissero rivi di sangue, ''Appio Claudio, & Publio Metello Consulibus, Cauræ sanguinis rivi e terra fluxerunt''. Plinio la registra edificata da Dardano Troiano: non intendo però per questo Dardano il fratello di Iasio, perchè (accostandomi per adesso al parer del Poeta) con poca accortezza haverebbe detto Vergilio, che Anchise mostrasse ad Enea suo figlio frà le future Città, che fabricar dovevano i suoi Troiani, e successori, e vi fosse anche Cora, dicendo,
<poem>''Hi tibi Nomentum, & Gabies, Urbemque Fidenam,''
''Hi Collatinas imponent montibus arces,''
''Pometios, Castrumq. Inui, Bolamq. Coramq.''
''Hac tum nomina erunt, nunc sunt sine nomine terra''.</poem>