Pagina:Cinesi, scuola e matematica.pdf/79: differenze tra le versioni
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<span class="SAL">79,2,GiuseppeMassimo</span>poco più” (XVII secolo). Nei calendari antichi lo zero e rappresentato da uno spazio vuoto seguito da un carattere numerico come 初 (''chū'' “il primo”). In altri testi storici ad accompagnare lo spazio vuoto si trova 端 (''duān'' “inizio”), 本 (''běn'' “origine”) e 空 (''kòng'' “vuoto”). |
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da un carattere numerico come 初 (chū “il primo”). In altri testi storici ad accompagnare lo spazio |
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Come segno matematico era inizialmente espresso con uno spazio vuoto (Wang, 2003). Nel sistema di notazione decimale a bacchette la cosa non generava confusione perché nei numerali composti si usavano alternativamente i numerali fondamentali nei due orientamenti: verticale per unità, centinaia, decine di migliaia,… eccetera; ed orizzontale per decine, migliaia, centinaia di migliaia, …eccetera . Per segnalare l’ordine di grandezza privo di moltiplicatori (cioè lo zero) bastava lasciare lo spazio vuoto che il lettore avrebbe interpretato correttamente trovandolo tra due numerali |
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vuoto si trova 端 (duān “inizio”), 本 (běn “origine”) e 空 (kong “vuoto”). |
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Come segno matematico era inizialmente espresso con uno spazio vuoto (Wang, 2003). Nel sistema |
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di notazione decimale a bacchette la cosa non generava confusione perche nei numerali composti si |
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…eccetera . Per segnalare l’ordine di grandezza privo di moltiplicatori (cioe lo zero) bastava |
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fondamentali della stessa serie. Ad esempio : |
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In molti libri antichi si trova poi il segno costituito da un quadratino bianco □ che in seguito si |
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In molti libri antichi si trova poi il segno costituito da un quadratino bianco □ che in seguito si trasformo in un cerchio per la fretta nella scrittura. Il simbolo 〇 e usato stabilmente almeno dal XIII secolo. La prima comparsa e nel Trattato matematico in nove parti (数书九章 Shushū Jiǔzhāng) di Qin Jiǔshao (秦九劭) del 1247 (Bagni, 1996). Oggi i principali dizionari cinesi lo riportano, assieme al carattere 零 che si legge sempre ling e fa parte della serie di numerali testuali daxiě. |
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trasformo in un cerchio per la fretta nella scrittura. Il simbolo 〇 e usato stabilmente almeno dal |
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XIII secolo. La prima comparsa e nel Trattato matematico in nove parti (数书九章 Shushū |
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Jiǔzhāng) di Qin Jiǔshao (秦九劭) del 1247 (Bagni, 1996). Oggi i principali dizionari cinesi lo |
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riportano, assieme al carattere 零 che si legge sempre ling e fa parte della serie di numerali testuali |
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Norme di scrittura del carattere antico per ling (zero) |
Norme di scrittura del carattere antico per ling (zero) |
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Questo zero e una creazione cinese indipendente dal filone indiano (Wang, 2003) nata dall’algebra |
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e dalle notazioni usate dai mercanti e dai contabili ufficiali che praticavano il calcolo con le |
Questo zero e una creazione cinese indipendente dal filone indiano (Wang, 2003) nata dall’algebra e dalle notazioni usate dai mercanti e dai contabili ufficiali che praticavano il calcolo con le bacchette. |
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bacchette. |
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Il sistema indiano con lo zero śūnya fece la sua comparsa in Cina nel VIII secolo in opere calendariali e fu adottato da alcuni matematici. Inizialmente era espresso con un puntino ・ che segnalava lo spazio vuoto, un po’ come fanno certi macchinari di oggi. Questo sistema ebbe buona diffusione in Cina solo nel XIII secolo. Il simbolo contemporaneo 0 sostitui 〇 nelle opere a stampa solo alla fine del XIX secolo con la circolazione dei manuali di matematica inglesi e statunitensi con cui il colonialismo europeo impose al mondo la sua cultura matematica greco-araba ricca di contenuti e metodi di origine indiana. |
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Il sistema indiano con lo zero śūnya fece la sua comparsa in Cina nel VIII secolo in opere |
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calendariali e fu adottato da alcuni matematici. Inizialmente era espresso con un puntino ・ che |
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Algoritmi di calcolo con le bacchette compaiono in diverse opere del V secolo, tra cui il Manuale di |
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