Jolanda, la figlia del Corsaro Nero/CAPITOLO VENTESIMO: differenze tra le versioni
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I naufraghi erano giunti sulle rive d'un vasto golfo che s'addentrava assai nella costa coperta da foreste.
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Alcune enormi travi, strappate forse alle ruote di prora e di poppa dello scafo, si erano arenate fra i paletuvieri, e al rifluire della marea erano rimaste in secco fra i loro rami contorti.
Se i rottami erano abbondanti, mancavano assolutamente gli uomini. La spiaggia, fin dove giungevano gli sguardi, era deserta e anche in acqua non si scorgeva alcun cadavere, cosa inesplicabile, considerato il gran numero di persone che si trovavano a bordo del veliero nel momento in cui le onde ed il vento lo spingevano verso i bassifondi.
"Possibile che si siano tutti annegati!..."
"Apparterranno alla nostra nave questi rottami?" chiese invece il marinaio.
"Che cosa volete dire, Carmaux?"
"Che potrebbero appartenere anche alla fregata che noi abbandonammo dopo l'abbordaggio."
"E la nostra nave?" chiese Morgan. "Dove vuoi che sia finita? Andiamo a vedere quelle travi" disse Morgan, che era diventato pensieroso.
Aprendosi il passo fra i paletuvieri, giunsero ben presto
Morgan vi si era precipitato sopra, non ignorando che le bocche da fuoco ordinariamente portavano dipinto il nome della nave a cui appartenevano.
"Hai ragione, Carmaux!"
"Ma dunque che cosa
"Io non oso rispondervi, signora" disse Morgan, la cui fronte si era oscurata. "Temo che sia successa una catastrofe"
"Allora voi credete che la nostra nave si sia inabissata?" chiese Jolanda con voce commossa.
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"Ah!... Mio povero Wan!" gemette Carmaux. "Andarsene senza di me!..."
"Noi non abbiamo ancora alcuna prova che quella nave si sia sommersa" disse Jolanda.
"Era piena d'acqua, signora, ed a meno d'un miracolo, non
"Che cosa intendete di fare, signor Morgan?"
"
"Come ci accoglieranno quegl'indiani?"
"I Caraibi non sono cattivi, quando non si provocano" rispose Carmaux. "Io li conosco per averli frequentati con vostro padre."
Morgan
"Domani sera potremo giungere al villaggio, se gli
"
"Tre ore di marcia."
"
"Potremmo venire egualmente sorpresi, anche rimanendo qui" rispose Morgan. "D'altronde, non sono che otto e la polvere della mia pistola si
"Cogli uomini bianchi io non ho paura" rispose Kumara. "Sono dei forti guerrieri."
Si misero in cammino, preceduti dai due indiani, che si tenevano l'uno dietro l'altro, coll'arco in mano e le freccie pronte ad essere scagliate.
I tre naufraghi erano tristi e molto preoccupati, specialmente Morgan, il quale oltre ad aver perduti tutti i suoi fedeli compagni ed il frutto dell'audacissima spedizione, si trovava senza nave e senza aiuti e con molte
Anche Carmaux aveva perduta la sua consueta allegria, pensando alla miseranda fine del suo inseparabile compagno, il povero amburghese.
Man mano che s'inoltravano nella grande foresta, la marcia diventava sempre
Si trovavano come impacchettati fra una vegetazione troppo esuberante, che aveva invasi i
Fra quel caos di rami e di foglie non si vedeva alcun volatile, nondimeno di quando in quando il silenzio che regnava nella foresta veniva improvvisamente rotto da urla assordanti e da muggiti formidabili che facevano arrestare di colpo i tre naufraghi, credendo che fossero i temuti antropofagi che si preparassero ad assalirli.
Erano invece alcune truppe di scimmie rosse che si divertivano a dare una prova della
Si raccolgono fra i rami d'un grosso albero e
Se quelle scimmie erano inoffensive, altri pericoli minacciavano il drappello, il quale era costretto ad avanzarsi colla massima prudenza.
Di quando in quando fra le foglie secche, che formavano degli strati altissimi, si vedevano uscire certi formiconi lunghi un centimetro e mezzo, neri, lucenti, coll'addome gonfio, che subito si rizzavano per mordere i piedi nudi dei due indiani e che non davano indietro.
Morgan, che aveva
E non guardava solamente verso terra. Seguendo l'esempio dei due indiani, scrutava anche il fitto fogliame delle piante, potendo piombare improvvisamente sulla fanciulla qualcuno di quegli enormi rettili chiamati pitoni, che posseggono una forza da stritolare senza
Camminavano da un paio d'ore, sempre inoltrandosi con grandi
"Che cosa c'
"Avete udito?" chiese Kumara.
"Il grido di qualche animale pericoloso?"
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"Di un'oca selvatica" disse l'indiano.
"E ti spaventi d'un simile volatile?"
"Dove si trova una capanna vi si trovano sempre di quelle oche, ma non
"Quale altro motivo dunque?"
"Quel grido non mi parve naturale e anche Jay, il mio compagno,
"Che sia stato qualche segnale?"
"
"Fatto da qualche
"Non vi sono
"Puoi esserti ingannato" disse Morgan.
Kumara scosse il capo, poi disse:
"Un caraibo non s'inganna mai."
"
"Deve essere anzi vicinissima."
"Se vogliono assalirci ci piomberanno egualmente addosso, sia qui che
I due indiani si consultarono a bassa voce, provarono l'
La foresta cominciava allora a diradarsi un po' ed a diventare umidissima. In mezzo alle piante si udivano scrosciare dei torrentelli che pareva scorressero tutti verso un'unica direzione.
I due indiani ascoltavano sempre e alzavano di frequente gli occhi, come se cercassero la bernaca che aveva mandato quel grido; invece nessuna oca selvatica appariva.
Avevano percorsi due o trecento passi, scivolando silenziosamente fra le passiflore che ingombravano il suolo, quando tornarono a fermarsi, dicendo:
"Sentiamo il fiume che si versa nella savana."
Infatti un po'
"Dov'
"Sul fiume" rispose Kumara.
"M'avevi detto nella savana."
"L'acqua morta non
Stavano per riprendere le mosse, quando udirono ripetersi, e molto vicino, il grido della bernaca.
I due indiani si erano voltati rapidamente, tendendo gli archi.
"Ancora il segnale?" chiese Morgan.
"
"Affrettiamoci a raggiungere il fiume" disse Morgan. "Se possiamo trovare la vostra piroga siamo salvi."
"Deve trovarsi presso quell'albero" disse Kumara, indicando un bacaba, una specie di palma vinifera dai cui rami pendevano dei fiori chermisini disposti a festoni.
"Andate a vedere, uomo bianco, mentre noi sorvegliamo la foresta col vostro compagno."
"
Morgan si spinse rapidamente innanzi,
Gli alberi erano
Morgan si
"Eccola la piroga!"
Stava per risalire onde chiamare i compagni, quando delle urla spaventevoli scoppiarono nella foresta.
"Signor Morgan"
Invece di obbedire, il filibustiere si spinse fino sulla cima della sponda e vide Carmaux ed i due indiani fuggire a precipizio verso il folto della foresta, inseguiti da sette od otto uomini semi-nudi, di statura altissima, col viso adorno di lunghe barbe e che lanciavano delle freccie con
"Gli
Era troppo tardi,
Udendo le grida di Morgan, tre uomini si staccarono dal gruppo e gli lanciarono contro alcune freccie, senza riuscire a colpirlo.
Il filibustiere, comprendendo che ormai non poteva
"Gettatevi nel fondo della piroga, signora!... Vengono!..."
Poi, mentre Jolanda obbediva, prese due pagaie e, strappata la corda, si spinse al largo remando affannosamente.
Si era allontanato di una decina di metri, quando i tre selvaggi che gli si erano volti contro, comparvero sulla riva.
Tre freccie sibilarono,
Jolanda, che lo aveva veduto strapparsi furiosamente il sottile cannello di
L'antropofago, colpito alla testa,
Gli altri due, spaventati dallo sparo, forse il primo che udivano, e dalla morte fulminea del loro compagno, risalirono precipitosamente la riva scomparendo fra le piante.
La fanciulla, che era diventata pallidissima, s'
"Non
"Mio Dio, e se la punta fosse avvelenata!..."
"Non conoscono i veleni questi selvaggi, rassicuratevi, signora Jolanda. Prendete le pagaie e aiutatemi meglio che potrete.
"Vedo il sangue trapelare attraverso la vostra giubba. Permettete che vi fasci la ferita."
"
La fanciulla, comprendendo che non sarebbe riuscita ad indurre il fiero corsaro a lasciarsi fasciar la ferita e, temendo che gli antropofagi ricomparissero e tornassero per dargli il colpo di grazia, prese le altre due pagaie e si mise a remare per aiutarlo.
Era profondamente commossa e voltava ad ogni istante il capo verso il filibustiere, chiedendogli con premura:
"Volete riposarvi, signor Morgan? Lasciate a me la cura di condurre il canotto. So guidare una scialuppa."
"No, signora,
Il fiume fortunatamente aveva una corrente rapidissima ed i fuggiaschi si allontanavano veloci. Era,
Sotto la
Quella
Morgan, quantunque soffrisse assai per la punta della freccia che gli era rimasta conficcata nelle carni, e sebbene continuasse a perdere sangue non cessasse di colare, resisteva tenacemente, senza che gli uscisse dalle labbra un solo lamento.
Aveva
Jolanda lo secondava, manovrando energicamente le pagaie e cercando di mantenere il canotto in mezzo al fiume, ma le sue inquietudini aumentavano, vedendo formarsi, ai piedi del filibustiere, una chiazza di sangue che a poco a poco si allargava.
"Basta, signor Morgan" disse ad un tratto, sentendo che rallentava la battuta. "Volete uccidervi? Lasciate a me la cura di condurre il canotto, fasciatevi la ferita."
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"Aspettate..."
"Ve l'ordino, allora."
Il filibustiere, che non si reggeva
Il canotto in quel momento sboccava in una vasta laguna, ingombra di foglie di
Jolanda lo spinse verso la riva
"Venite, signor Morgan" disse, con voce commossa.
Il filibustiere si era alzato, barcollando.
"
"Che sia avvelenata?" chiese Jolanda, con terrore.
"No... no..."
Scese sulla riva, sorreggendosi sulla spada, ma giunto
"Mio povero amico, quanto dovete soffrire" disse Jolanda.
"Tutto
Poi si
"Signor Morgan!"
"Non spaventatevi, signora" rispose il filibustiere, rimettendosi prontamente. "I corsari hanno la pelle dura."
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