Trattatello in laude di Dante/XX: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
Correzione pagina via bot
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: creazione area dati
Riga 1:
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>XX<br />Fattezze e costumi di Dante<section end="sottotitolo"/>
{{Qualità|avz=75%|data=2 febbraio 2009|arg=Biografie}}
<section begin="prec"/>../XIX<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../XXI<section end="succ"/>
<section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/>
<section begin="data"/>2 febbraio 2009<section end="data"/>
<section begin="avz"/>75%<section end="avz"/>
<section begin="arg"/>Biografie<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=2 febbraio 2009|arg=Biografie}}
{{IncludiIntestazione|sottotitolo=XX<br />Fattezze e costumi di Dante|prec=../XIX|succ=../XXI}}
 
Line 26 ⟶ 33:
 
Vaghissimo fu e d’onore e di pompa per avventura più che alla sua inclita virtù non si sarebbe richiesto. Ma che? qual vita è tanto umile, che dalla dolcezza della gloria non sia tocca? E per questa vaghezza credo che oltre ad ogni altro studio amasse la poesia, veggendo, come che la filosofia ogni altra trapassi di nobiltà, la eccellenzia di quella con pochi potersi comunicare, e esserne per lo mondo molti famosi; e la poesia più essere apparente e dilettevole a ciascuno, e li poeti rarissimi. E perciò, sperando per la poesì allo inusitato e pomposo onore della coronazione dell’alloro poter pervenire, tutto a lei si diede e istudiando e componendo. E certo il suo disiderio veniva intero, se tanto gli fosse stata la Fortuna graziosa, che egli fosse giammai potuto tornare in Firenze, nella quale sola sopra le fonti di San Giovanni s’era disposto di coronare; acciò che quivi, dove per lo battesimo aveva preso il primo nome, quivi medesimo per la coronazione prendesse il secondo. Ma così andò che, quantunque la sua sufficienza fosse molta, e per quella in ogni parte, ove piaciuto gli fosse, avesse potuto l’onore della laurea pigliare (la quale non iscienzia accresce, ma è dell’acquistata certissimo testimonio e ornamento); pur, quella tornata, che mai non doveva essere, aspettando, altrove pigliar non la volle; e cosi, senza il molto disiderato onore avere, si morì. Ma, percio che spessa quistione si fa tra le genti, e che cosa sia la poesì e che il poeta, e donde sia questo nome venuto e perché di lauro sieno coronati i poeti, e da pochi pare essere stato mostrato; mi piace qui di fare alcuna transgressione, nella quale io questo alquanto dichiari, tornando, come più tosto potrò, al proposito.
 
 
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}