Satire (Orazio)/Libro I/Satira VI: differenze tra le versioni

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Precipitare i cittadin Romani
Giù dal Tarpeo? tu dargli in braccio a Cadmo?
{{r|65}}Ma Novio mio collega è pure un grado
Sotto di me, perchè al presente è quello
Ch'era un giorno mio padre. E che? Ti sembra
Esser perciò forse un Messalla o un Paulo?
Ma colui, se girassero pel foro
{{r|70}}Tre funerali, e ben dugento carra,
Fuor manderebbe un suon da soverchiare
E corni e trombe. Questo almen ne appaga.
Or fo ritorno a me, che figlio sono
D'un libertino, e come tal mi morde
{{r|75}}Oggi ognun, perch'io sono, o Mecenate,
Tuo commensale, e in altra età, perch'era
A me soggetta una legion Romana.
Cose son queste assai tra loro diverse.
E se a me forse alcun potea quel grado,
{{r|80}}Non a ragione invidìar del paro
Può la tua grazia e tanto più, che accorto
Se'nel trascer persone degne e scevre
Da insana ambizion. Non io felice
Posso chiamarmi, quasi fosse in sorte
{{r|85}}A ma dal caso il tuo favor concesso.
Non il caso recommi a te davante;
Prima fu il buon Virgilio e poi fu Vario,
Che palese ti fer qual io mi fussi.
Quando innanzi ti venni, in poche e tronche
{{r|90}}Voci (vergogna al mio parlar fu freno)
Già non ti dissi, che un illustre padre
Diemmi la vita, nè ch'io vo girando
Su pugliese destrier per le mie ville,
Ma quel ch'io m'era a te fei manifesto.
{{r|85}}Breve risposta allor, com'è tuo stile,
Mi festi. Io parto, e in capo al nono mese
Mi richiami in tua casa, e a me dai loco
Infra gli amici tuoi. Gran bene estimo
A te che sai scevrare il buon dal reo
{{r|90}}Esser piaciuto non per nobil sangue,
Ma per costumi e cuor candido e schietto.
Che se mia vita in tutto il resto intatta
Sol è macchiata di mezzani e scarsi
Mendi, quai sono in un bel volto i nei,
{{r|95}}Se nessun può con verità sgridarmi
D'avarizia e viltà, di sozze tresche,
Se onorato e sincero, e se agli amici
(Con mio vanto dirollo) accetto io vivo,
Il deggio al padre, che null'altro al mondo
{{r|100}}Sennon un magro poderetto avendo,
Me non volle mandar di Flavio a scuola,
Ove i gran figli de'gran Duci, appeso
Portando al manco braccio abbaco e borsa,
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