Canti di Castelvecchio/Canti di Castelvecchio/Notte d'inverno: differenze tra le versioni

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Il tempo chiamò dalla torre
lontana...Che strpitostrepito! E' un treno
là, se non è il fiume che corre.
 
O notte! Nè prima io l'udiva,
lo strpitostrepito rapido, il pieno
fragore di treno che arriva;
 
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rimbomba rintrona, ed insieme
risuona una querula tromba.
 
E un'altra, ed un'altra - Non essa
m'annunzia che giunge? - io domando.
- Quest'altra! - Ed il treno s'appressa
tremando tremando
nell'oscurità.
 
Sei tu che ritorni. Tra poco
ritorni, tu, piccola dama,
sul mostro dagli occhi di fuoco.
 
Hai freddo? paura? C'è un tetto,
c'è un cuore, c'è il cuore che t'ama
qui! Riameremo. T'aspetto.
 
Già il treno rallenta, trabalza,
sta...mia giovinezza, t'attendo!
Già l'ultimo squillo s'inalza
gemendo gemendo
nell'oscurità...
 
E il Tempo lassù dalla torre
mi grida ch'è giorno. Risento
la tromba e la romba che corre.
 
Il giorno è coperto di brume.
Quel flebile suono è del vento,
quel labile tuono è del fiume.
 
E' il fiume ed il vento, so bene,
che vengono vengono, intendo,
così come all'anima viene,
piangendo piangendo,
ciò che se ne va.
 
</poem>