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Rime (Guittone d'Arezzo)/Ora che la freddore: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75100%|data=52 maggiomarzo 20092011|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Ora che la freddore|prec=../Altra gioi non m'è gente|succ=../Ahi lasso! or è stagion de doler tanto}}
 
<poem>
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{{R|35}}E quello è da laudare
che se sa confortare
làlá dov’altr’om sconforti;
ma che prodezza porti
sìsí che ’n bon stato torni,
{{R|40}}non che dorma e sogiorni.
Conforti ogn’omo e vaglia;
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seguir, cessando danno,
{{R|55}}e prender pregio e prode;
e sìsí detto è l’om prode.
Ser Orlando da Chiuse,
in cui giàgiá mai non pose
perduta disconforto,
{{R|60}}se ’l tempo è stato torto,
par che dirizzi aguale;
per che parràparrá chi vale.
 
</poem>
Estratto da "https://it.wikisource.org/wiki/Rime_(Guittone_d%27Arezzo)/Ora_che_la_freddore"