Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/96: differenze tra le versioni
typo |
Correzione pagina via bot (from toolserver) |
||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<noinclude>zialità,</noinclude> ma non ne ignoriamo la limitazione. Come abbiam veduti i tiburtini privati nella seconda età di asse e semisse proprio; cosi qui troviamo i tudertini dichiarati quasi ''capite minores''. Non possono eglino segnare |
<noinclude>zialità,</noinclude> ma non ne ignoriamo la limitazione. Come abbiam veduti i tiburtini privati nella seconda età di asse e semisse proprio; cosi qui troviamo i tudertini dichiarati quasi ''capite minores''. Non possono eglino segnare l’asse; e perchè non vogliono rimanersi privi delle impronte del loro Giove, quindi, per pure mandarle in luce, le accompagnano alle note del semisse e del triente. Rispetto poi al numero grande della moneta tudertina di questa seconda età, che è ovvia anche nelle terre umbre ed etrusche lontane da Todi, la vera ragione pare che stia nella soppressione di tutte le altre zecche vicine. Todi rimasta sola, provedeva e a se e ad altrui coll’opera de’ suoi monetieri: perciò grande molto esser doveva la quantità della moneta che di là usciva. |
||
Il perchè Roma non abbia obligati i tudertini ad imprimere il nome ROMA o ROMANO, ma invece gli abbia lasciati con la gloria |
Il perchè Roma non abbia obligati i tudertini ad imprimere il nome ROMA o ROMANO, ma invece gli abbia lasciati con la gloria dell’antico nome su la loro moneta, sta forse nella qualità e nella misura de’ privilegi de’ quali gli aveva chiamati a godere. I popoli tutti del nuovo Lazio erano in tutta la forza della parola veri cittadini romani; l’epigrafe delle loro monete non potrebb’essere con più verità appropriata: i tudertini pare con stretti vincoli si legassero a’ romani, ma non con quelli della cittadinanza, almeno all’epoca della loro moneta. |
||
Rimarrebbono a rintracciarsi i tempi diversi, in che Todi segnò la prima sua moneta libera, la seconda ''acefala'' e la terza coniata. Confessiamo |
Rimarrebbono a rintracciarsi i tempi diversi, in che Todi segnò la prima sua moneta libera, la seconda ''acefala'' e la terza coniata. Confessiamo d’avere ad arte trascurato lo studio delle particolari storie delle città a cui spettano le nostre monete. Volevamo udire il solo linguaggio de’ nostri monumenti, e questo solo riferire a’ nostri lettori. L’intramischiamento di testimonj troppo diversi di tempo e d’interesse ne avrebbe in questo primo tentativo empiuta la mente di pregiudizj, e non saremmo quindi rimasti liberi a produrre le nostre congetture. Non mancherà certamente chi voglia istituire giudiziosi confronti tra il linguaggio della moneta e quello della storia, e forse noi medesimi saremo costretti un giorno a venire in tali quistioni; Allora vedremo le relazioni di Todi con Roma, e potrem forse nella storia trovare un qualche avviso cronologico su cui stabilire con buona ragione queste età diverse. Tuttavia, se non è falso il discorso da noi fatto intorno alla moneta de’ popoli cistiberini, osiamo infin d’ora affermare, che i tudertini cominciarono a segnar moneta forse in que’ tempi medesimi in che i latini finirono di fondere la loro: continuarono a segnarla di concerto con Roma per tutta quella età, in che la moneta romana venne degradando e perdendo del suo peso: finirono di coniarla quando l’aristocrazia romana si recò in mano l’assoluto dominio della moneta in tutta l’Italia. |
||
Todi che fonde moneta di picciol peso per il buon accordo in che vive con Roma, è il secondo argomento fortissimo, il qual ci persuade, che per i popoli latini, |
Todi che fonde moneta di picciol peso per il buon accordo in che vive con Roma, è il secondo argomento fortissimo, il qual ci persuade, che per i popoli latini, tra’ quali non si rinviene moneta diminuita, corse un buon giro d’anni tra la moneta fusa e la coniata. Questa laguna di tempo |