Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/196: differenze tra le versioni
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fatto la moltitudine, se per aventura hai detto bene il giudicietto verso il forestiere sporco, di notte spargendo la fama e ne le vie à te stesso parlando, e aqua bevendo, e dimostrando e attristando gli amici, pensitu ò pazzo |
fatto la moltitudine, se per aventura hai detto bene il giudicietto verso il forestiere sporco, di notte spargendo la fama e ne le vie à te stesso parlando, e aqua bevendo, e dimostrando e attristando gli amici, pensitu ò pazzo d’esser potente à dire con stoltitia? |
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;Al.: Che cosa tu bevendo hai fatta la cità |
;Al.: Che cosa tu bevendo hai fatta la cità a’l presente tacere, impedita ne la lingua da te solo solo? |
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;Cl.: A mè che huomo hai posto inanzi? che subitamente divora i tunni caldi, e poi beve una lagena di vino puro, e io ingiuriarò quelli capitani che stanno su la porta. |
;Cl.: A mè che huomo hai posto inanzi? che subitamente divora i tunni caldi, e poi beve una lagena di vino puro, e io ingiuriarò quelli capitani che stanno su la porta. |
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;Al.: Et io mangiarò le trippe di buò |
;Al.: Et io mangiarò le trippe di buò e’l ventricello di borco, e poi beverò il bruodo senza lavarmi e suffocarò i dicitori, e conturberò Nicia. |
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;Co.: |
;Co.: Ne’l resto certo mi sei piacciuto. ma una de le cose non mi s’aggiunge, che tu solo sorbirai il bruodo. ma non mangiando pesci, disturberai i Milesij. |
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;Al.: Ma se mangiarò i lati, venderò i metalli. |
;Al.: Ma se mangiarò i lati, venderò i metalli. |
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;Cl.: Et io saltando |
;Cl.: Et io saltando ne’l concilio, per forza lo turbarò. |
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;Al.: Io poi commuoverò il tuo culo, come vesica. |
;Al.: Io poi commuoverò il tuo culo, come vesica. |
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;Cl.: Et io ti scacciarò fuor de la porta |
;Cl.: Et io ti scacciarò fuor de la porta co’l culo basso. |
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;Co.: Per Nettuno, et me acnhora, se costui tiri fuori. |
;Co.: Per Nettuno, et me acnhora, se costui tiri fuori. |
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;Cl.: Tè solo ligherò à un legno. |
;Cl.: Tè solo ligherò à un legno. |