Traduzioni e riduzioni/Da Orazio/Il voto del poeta: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=21 luglio 2008|arg=Odi}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Traduzioni e riduzioni/Da Orazio|Da Orazio]]<br />Il voto del poeta|prec=../Pensiamo a vivere|succ=../Convito semplice}}
 
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<poem>
Che mai nel nuovo tempio il poeta al dio
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::fertili della Sardegna opima,
 
e non le ricche mandre dell'arsadell’arsa mia
Calabria, non l'orol’oro indo e l'avoriol’avorio, non
:i campi cui con placid'acquaplacid’acqua il
::tacito fiume del Liri rode.
 
A cui le diè la sorte, si poti le
Calene viti; il ricco mercante in suoi
:bicchieri d'orod’oro beva il vino
::ch'eglich’egli cambiò con le droghe Syre;
 
persino al cielo caro, ch'ognich’ogni anno ei va
più volte incolume a rivedere il mar
:d'Atlanted’Atlante. Io ceno con le olive
::mangio radicchio e leggiere malve.
 
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:con tutta, prego, la mia mente,
::vecchio, ma sano; e poeta sempre! </poem>
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