Rime (Stampa)/Rime d'amore/XXIII: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>XXIII|prec=../XXII|succ=../XXIV}}
 
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Grazie, che fate mai sempre soggiorno
negli occhi ch'amoch’amo, e quei poi de le prede,
che fan tante di noi, vostra mercede,
fanno il tempio d'Amord’Amor ricco et adorno,
quando scherzate a que'que’ bei rai d'intornod’intorno
co'co’ pargoletti Amor, che v'hannov’hanno sede,
fate fede a colui de la mia fede,
che 'n’n tante carte omai celebro ed orno.
E, se di Grazie avete il nome e l'opral’opra,
fatemi graziosi que'que’ due giri,
ch'ach’a lo splendor del sol stanno di sopra.
E, poi c'hannoc’hanno adescato i miei desiri,
fate (così mai morte non li copra)
che non mi lascin preda de'de’ martìri.
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