Rime (Stampa)/Rime d'amore/V: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>V|prec=../IV|succ=../VI}}
<poem>
Io assimiglio il mio signor al cielo
meco sovente. Il suo bel viso è
gli occhi, le stelle, e
è
Le tempeste, le piogge, i tuoni e
son i suoi sdegni, quando irar si suole;
le bonacce e
squarciar de
La primavera e
è quando ei fa fiorir la mia speranza,
promettendo tenermi in questo stato.
minaccia di mutar pensieri e stanza,
spogliata me
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