Rime (Stampa)/Rime d'amore/LXXVI: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Conversione intestazione / correzione capitolo by Alebot
Alebot (discussione | contributi)
Correzione pagina via bot
Riga 1:
{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>LXXVI|prec=../LXXV|succ=../LXXVII}}
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=LXXV
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../LXXV
|CapitoloSuccessivo=LXXVII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../LXXVII
}}
<poem>
Quando talor Amor m'assalm’assal più forte,
e 'l’l desir e l'assenzial’assenzia mi fan guerra,
e questa e quel vorria pormi sotterra,
preda d'oscurad’oscura e dispietata morte.
Io mi rivolgo a le mie fide scorte,
onde, benché lontan, virtù si sferra
tal che la nave mia, che dubbiosa erra,
subito par ch'alch’al lido si riporte;
sì che quanto ho d'Amord’Amor onde mi doglia,
tanto ho onde mi lodi, poi ch'ioch’io sento
ch'unach’una sol man mi leghi, una mi scioglia.
O gioia amara, o mio dolce tormento,
io prego il ciel che mai non mi vi toglia,
e sia 'l’l mio stato or misero, or contento.
</poem>
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=LXXV
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../LXXV
|CapitoloSuccessivo=LXXVII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../LXXVII
}}