Rime (Stampa)/Rime d'amore/LXXI: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Conversione intestazione / correzione capitolo by Alebot
Alebot (discussione | contributi)
Correzione pagina via bot
Riga 1:
{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>LXXI|prec=../LXX|succ=../LXXII}}
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=LXX
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../LXX
|CapitoloSuccessivo=LXXII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../LXXII
}}
<poem>
Quando più tardi il sole a noi aggiorna,
e quando avien che poi più tardi annotte,
quand'eiquand’ei mostra il crin d'òrd’òr, quando la notte
mostra la luna l'argentatel’argentate corna,
il mio cor lasso a'a’ suoi sospir ritorna,
a le voci, a le lagrime interrotte;
l'hal’ha tutte ad un segno ricondotte
l'assenzial’assenzia di colui che Francia adorna.
E sì caldo disio di rivederlo
fra tutt'altritutt’altri martìr mi preme e punge,
che non so come omai più sostenerlo.
E duolmi più ch'eglich’egli è da me sì lunge,
ch'ach’a poter richiamarlo ed a poterlo
mover a pièta il mio gridar non giunge.
</poem>
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=LXX
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../LXX
|CapitoloSuccessivo=LXXII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../LXXII
}}