Rime (Stampa)/Rime d'amore/CCXXI: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>CCXXI|prec=../CCXX|succ=../CCXXII}}
 
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A mezzo il mare, ch'ioch’io varcai tre anni
fra dubbi venti, ed era quasi in porto,
m'ham’ha ricondotta Amor, che a sì gran torto
è ne'ne’ travagli miei pronto e ne'ne’ danni;
e per doppiare a'a’ miei disiri i vanni
un sì chiaro oriente agli occhi ha pòrto,
che, rimirando lui, prendo conforto,
e par che manco il travagliar m'affannim’affanni.
Un foco eguale al primo foco io sento,
e, se in sì poco spazio questo è tale,
che de l'altrol’altro non sia maggior, pavento.
Ma che poss'ioposs’io, se m'èm’è l'arderl’arder fatale,
se volontariamente andar consento
d'und’un foco in altro, e d'und’un in altro male?
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