Rime (Stampa)/Rime d'amore/CCVI: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Conversione intestazione / correzione capitolo by Alebot
Alebot (discussione | contributi)
Correzione pagina via bot
Riga 1:
{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>CCVI|prec=../CCV|succ=../CCVII}}
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=CCV
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../CCV
|CapitoloSuccessivo=CCVII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../CCVII
}}
<poem>
Canta tu, musa mia, non più quel volto,
non più quegli occhi e quell'almequell’alme bellezze,
che 'l’l senso mal accorto par che prezze,
in quest'ombrequest’ombre terrene impresso e involto;
ma l'altol’alto senno in saggio petto accolto,
mille tesori e mille altre vaghezze
del conte mio, e tante sue grandezze,
ond'oggiond’oggi il pregio a tutti gli altri ha tolto.
Or sarà il tuo Castalio e 'l’l tuo Parnaso
non fumo ed ombra, ma leggiadra schiera
di virtù vere, chiuse in nobil vaso.
Quest'èQuest’è via da salir a gloria vera,
questo può farti da l'ortol’orto a l'occasol’occaso
e di verace onor chiara ed altera.
</poem>
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=CCV
|NomePaginaCapitoloPrecedente=../CCV
|CapitoloSuccessivo=CCVII
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=../CCVII
}}