Odi navali/A una torpediniera nell'Adriatico: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=27 aprile 2010|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=A una torpediniera nell'Adriatico|prec=../Pel battesimo di due paranze|succ=../Per la festa navale nelle acque di Genova}}
 
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|CapitoloSuccessivo=Per la festa navale nelle acque di Genova
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<poem>
 
Naviglio d'acciaiod’acciaio, diritto veloce guizzante
bello come un'armeun’arme nuda,
vivo palpitante
come se il metallo un cuore terribile chiuda;
 
{{R|5}}tu che solo al freddo coraggio dell'uomodell’uomo t'affilit’affili
come l'armel’arme su la cote,
e non soffri i vili
su la piastra ardente del ponte che il fremito scote;
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sotto la bufera cinereo là verso Ancona
l’Adriatico s’oscura:
l'Adriatico s'oscura:
se di lungi tuona,
{{R|20}}il rombo rimbomba giù giù per la cupa calura.
 
Fa schermo la nube. Ma l'occhiol’occhio dell'animadell’anima scorge
oltremare in lontananza
la città che sorge
alta sul suo golfo splendendo a la nostra speranza,
 
{{R|25}}da tutte le torri splendendo nell'unicanell’unica fede:
"Sempre a te! Sempre la stessa!"
poi che ancora crede,
la triste sorella domata, a la nostra promessa.
 
E un'ombraun’ombra s'allungas’allunga, s'aggravas’aggrava su l'acquel’acque (io la scorgo
{{R|30}}con un brivido interrotto
crescere, nel gorgo
livido una macchia far come di sangue corrotto);
 
s'allungas’allunga da Lissa remota a la riva materna.
Ecco, appar Faa di bruno.
{{R|35}}"Sarà dunque eterna
la vergogna?" E ascolta. "Nessuno risponde, nessuno?"
 
Tu, tu, o naviglio d'acciaiod’acciaio, veloce guizzante
bello come un'armaun’arma nuda,
vivo palpitante
{{R|40}}come se il metallo un cuore terribile chiuda;
 
tu che solo al freddo coraggio dell'uomodell’uomo t'affilit’affili
come l'armel’arme su la cote,
e non soffri i vili
su la piastra ardente del ponte che il fremito scote;
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franco vèlite del mare,
oh rispondi! Il fato
è certo; e a quel Giorno s'accendonos’accendono i fochi su l'arel’are.
 
</poem>
 
 
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