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Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Per un istituto di ciechi: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=27 settembre 2008|arg=poesie}}
{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II|Delle Odi Barbare Libro II]]<br/>Per un istituto di ciechi|prec=../La madre (Gruppo di Adriano Cecioni)|succ=../Sogno d'estate}}
 
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<poem>
Quando mirava {{AutoreCitatoAc|Omero}} le fulgide a'a’ dardani campi
pugne, con gli occhi spenti ed immoti al cielo;
 
quando, levata in fredda caligin la fronte, vedeva
{{AutoreCitatoAc|John Milton|Milton}} passare su'su’ mondi vinti Dio;{{r|4}}
 
l'almal’alma del tutto in essi rompeva la inerte de'de’ sensi
bruma, e ne'ne’ grandi spiriti il sole ardea.
 
Quando Tobia meschino del can riconobbe il latrato
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messa dal ciel sovvenne la santa pietà: Rafaele
biondo a'a’ lassi occhi rese il bel figlio e il lume.
 
Stanno ne l'ampial’ampia terra gli eroi del pensiero in disparte:
a Rafaele tende le braccia il mondo.{{r|12}}
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