Le laudi/VI: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=24 febbraio 2009|arg=poesie}}
{{IncludiIntestazione|sottotitolo=VI. O Signor mio, ben fu l'amor tuo forte|prec=../V|succ=../VII}}
''(Magl. VII, 1159)''
<poem>
– O Signor mio, ben fu
Che ti condusse a così crudel morte!
Chi
Con le tuo membra, forte conficcate?
{{R|5}}
Di te preso non ài punto piatate,
Pur che dirizzi nostre opere torte.
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Quando risguardo in quel tuo santo viso
{{R|10}}Alla faccia battuta e sanguinosa,
Gli occhi velati; e
E la testa forata e non si posa,
La bocca asciutta;
A vederti condotto a cotal sorte!
{{R|15}}Contemplo quella piaga del costato,
Che gitta tanto sangue ed acqua insieme,
Che tutto el mondo se
E cresciuto
O Signor mio, da tutti
{{R|20}}Pace e benignità che ci conforte. –
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Per campar te dalle pene eternale,
Perchè tu viva, ho voluto morire,
E tu
{{R|25}}Da te rimane el farti celestiale:
Aperto
</poem>
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