Fu il fuoco o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano?/Lettera prima: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=13 maggio 2010|arg=Saggi}}
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{{Centrato|I.
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''{{Sc|al [[:w:Abraham Gottlob Werner|signor consigliere Werner]]}}''
Professore delle scienze delle miniere
{{Centrato|''Sul sotterramento di [[:w:Pompei|Pompei]] per via umida; ossia</br> per effetto di reiterate, e consecutive alluvioni,</br>cagionate da dirotte piogge, e non già dalla caduta</br> delle ceneri volcaniche, lanciate in aria dal [[:w:Vesuvio|Vesuvio]] nell'eruzione dell'anno 79 dell'Era Cristiana,</br>primo dell'[[:w:Tito (imperatore romano)|Imperatore Tito]], siccome da</br> XVII secoli unanimemente pretende la storia.}}
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Per carità, dispensatemi di fare
Mi chiedete acciò vi scriva qualche cosa intorno ai volcani;
alle materie volcaniche che sotterrarono [[:w:Pompei|Pompei]] ed [[:w:Ercolano|Ercolano]]; ed alle tante cose meravigliose da voi lette relativamente a queste due celebri città, quistioni che giornalmente i forestieri propongono ai loro amici in Napoli.
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Cercherò, atteso la venerazione somma, che ho per la vostra degnissima persona, di darvi, con tre lettere, una giusta idea del più solido di questi argomenti, mettendo da parte quanto è stato scritto finora; ed in primo luogo farò parola, nelle due prime, del celebre avvenimento di Pompei e
Un uomo dedito alle scienze fisiche, ed a quelle specialmente dalle quali la prosperità dello stato e il ben essere
che consiste ''nel rendersi utile alla società, e nel bandire dallo scibile tutte le ipotesi e le chimere''.
Fui jeri a Pompei. Scriverei sicuramente un volume, se colla logica, colla filosofia, e colle cognizioni utili alla mano facendo
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Ma andiamo
Non è oggi un punto assodato e classico in maniera di antichità, ridotto anzi a ad una specie di assioma istorico, ''che Pompei fu sotterrata e distrutta da una pioggia di ceneri volcaniche, lanciate in arai dal Vesuvio
E bene, ciò è falso. Falso! mi direte? Falso, sissignore, rispondo, falso rotondamente. tacete, per carità, sento replicarmi, perché si burleranno tutti di voi. Sia, soggiungo, ma io farò pubblicare un giorno questa lettera, a solo fine di far conoscere al pubblico,
Perché possiate capirmi, ed io giustificare la mia asserzione, incomincio dal premettere, che altro è dire aver il Vesuvio coperto Pompei con materie volcaniche, ''lanciate in aria dalla bocca del volcano'', le quali dopo aver percorso un certo spazio, sian poscia, a guisa di pioggia, cadute sopra quella città (qual è
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{{indent|0|adottata dagli scrittori), ovvero che abbia anche quelle materie, rese fluide dal fuoco, ''percorso un tratto di terreno in forma di lava'', e che si sia indi questa arrestata sopra Pompei coprendola (opinione che si potrebbe anche supporre); ed altro è dire, ''che Pompei sia stata coperta da materie volcaniche''. In fatti nel primo caso sarebbe in tutto il rigore della logica vero, essere stata questa città sotterrata dal Vesuvio con materie ''lanciate in forma di pioggia dalle sue voragini, ovvero seppellita dalle lave''; ma nel secondo, questa antica città ancorché coperta da materie volcaniche, potrebbero queste non esservi state gittate sopra dal Vesuvio, non esservi venute con una lava ignea, ma bensì trasportate da ''un'altra cagione non volcanica''. Conseguentemente questa cagione, e non già il Vesuvio, avrebbe sotterrata Pompei.}}
Per spiegarmi più chiaramente io sostengo contro la storia, ''che Pompei fu sotterrata da
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{{indent|0|e di circonferenza tre miglia; ma ciò può accadere non solo alle città situate presso de' volcani, ma eziandio ad ogni e qualunque altra città del mondo, al disotto della quale può ritrovarsi uno strato immenso di [[:w:Carbon fossile|carbone fossile]] piritoso, cagione de' volcani (siccome svilupperò nella terza lettera) e che ognuno ignora. Le piogge di ceneri volcaniche, e le lave danno sempre tempo alla gente di mettersi in salvo colla fuga, poiché il sotterramento d'un luogo da queste due cagioni, richiede un tempo ben lungo. Da ciò risulta che non vi è di che temere nelle vicinanze de' volcani.}}
Ritornando, intanto,
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{{indent|0|''la genesi consimile'', dalla quale è coperta Pompei, riconoscer deve la stessa cagione.}}
In secondo luogo esistono in alcuni luoghi di Pompei
Cercherò di rendermi un poco più chiaro colla dilucidazione di questi tre fatti, dai quali risulta la dimostrazione della mia opinione.
Allorché vediamo monti, colline, [[:w:Stratigrafia (geologia)|strati]], o suoli piatti volcanici, possiamo, senza rischio
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{{indent|0|e ne' contorni de' volcani, per doverne dedurre essere tutte il prodotto della stessa cagione.}}
Questa ''genesi'' è quella degli strati più o mene densi di ''lapillo'', strati che son fatti da piccioli pezzi di pomice e di lava, ed i quali quantunque volcanici, pure debbono la loro esistenza
La geologia deve a voi, illustre mio professore, la dottrina e la distinzione classica delle montagne tutte in ''primitive'', ''stratose'', ''volcaniche'', ed in quelle dette di ''alluvione''; come anche son dovute a voi le caratteristiche delle varie specie di queste quattro classi di montagne. Per conto
Or ciò accade agli strati di ''lapillo'', come anche ai monti di tufo e di [[:w:Piperno (roccia)|piperno]] volcanico, monti e strati ch’io chiamo ''volcanici-nettuniani'', cioè
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Gli argomenti sono i seguenti.
Il volume e la figura
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{{indent|0|più basso sotto la forma dì strati di lapillo, ciò che si spiega benissimo per la via umida, e mai per la forza espulsiva d'un volcano.}}
Un argomento poi che non solo il lapillo, ma lo stesso [[:w:Tufo vulcanico|tufo volcanico]], che forma i monti,
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{{indent|0|fabbrica de' pallini da caccia all'inglese. Or questa montagna, che contiene (dal [[:w:Vomero|Vomero]] sino al [[:w:Capo Posillipo|Capo di Posilipo]], ossia per più miglia) molti strati di lapillo a varie altezze, dimostra che questi strati medesimi han dovuto esser stati necessariamente generati dalle acque, poiché l'intero masso del tufo istesso si è ritrovato nello stato molle come sopra. Inoltre l'altezza de' monti di tufo volcanico è formata da banchi, divisi da fessure presso a poco orizzontali, che si stendono in tutta la larghezza de' monti medesimi. Questi banchi tufacei,e le fessure suddette chiamate dai nostri tagliamonti ''scarpine'', dimostrano i soprapponimenti consecutivi, ed in epoche diverse, cagionati dalle alluvioni, le quali han dato origine ai banchi suddetti, ossia all'altezza de' monti di tufo; per cui essendosi consolidati i banchi di tal sostanza in tempi, lontani l'uno dall'altro, non poteano saldarsi insieme, e perciò li veggiam oggi disgiunti dalle fessure accennate.}}
Una bella dimostrazione, poi,
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Or queste tombe non sono state sicuramente sotterrate, e tali strati non sono stati fatti ''da un lancio di materie volcaniche, venute per aria dal Vesuvio'', ma da reiterate e consecutive alluvioni, le quali han dato origine agli strati medesimi,
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{{indent|0|dello strato suddetto si è di ritrovarsi al di sopra degli strati di lapillo vero, ossia del leggiero, cioè al disopra degli strati di lapillo di pomice, ciò che dimostra (conforme lo dimostra similmente l'alternamento degli strati di lapillo e di terra vegetabile) che il sotterramento del luogo, ossia l'altezza della montagna non è stata fatta da una, ma da reiterate e consecutive alluvioni; poiché se fosse ciò accaduto in una volta sola, questo strato di arena, come più pesante, si sarebbe precipitato il primo, ed occuperebbe ora il luogo più basso. Intanto io dico così; se le acque han sotterrato tutti gli altri luoghi, ne' quali si ritrova disposto il lapillo a strati; se questi debbon la loro origine alle acque, perché Pompei deve essere stato sotterrato da una pioggia di ceneri lanciate in aria dal Vesuvio, e non già dalle acque, se egli è coperto da lapilli, che formano uno strato assolutamente simile a tutti gli altri, per la genesi de' quali siamo costretti di confessare la via umida?}}
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{{indent|0|che scende da ''S. Maria degli Angeli'', donde le acque strascinarono in giù le materie volcaniche. Egli è fuor di dubbio, che tutto il terreno, ossia l'elevazione, che sorgendo dal mare forma il ''[[:w:Piazza del Plebiscito|Largo di Palazzo]]'', elevazione che importa circa 40 piedi, è l'opera di reiterate alluvioni, giacché a misura che si scava e si scende giù, non si scuopre altro, che strati alterni di lapillo volcanico e di terre. Or se nessuno dirà mai che questi strati sono l'effetto d' una pioggia di ceneri, lanciate in aria dal Vesuvio, perché lo strato consimile di lapillo volcanico, che cuopre Pompei, deve essere attribuito a questa cagione, e non alle alluvioni, dalle quali vediamo prodotti gli strati del ''Largo di Palazzo''?}}
Per conto del secondo fatto, invito il lettore di trasferirsi in Pompei, e propriamente nella famosa cantina dissotterrata, e che fu ritrovata piena di terra sino alla metà della sua altezza, una con molti vasi vinarj di argilla, ritrovati nella stessa posizione, che occupavano in tempo del sotterramento, cioè in una posizione verticale, appoggiati alle mura della cantina, l’uno accanto
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{{indent|0|questa terra vegetabile, o ceneri volcaniche, se pur si vuole, potean entrare in quel sotterraneo e ne' vasi, se fosse stata lanciata in aria dal Vesuvio in forma di pioggia, conforme pretendono gl'istorici, ma ciò potea accadere benissimo nella supposizione d'un'alluvione. Infatti la cantina è coperta da una volta solida; non ha apertura alcuna al di sopra; è priva di finestre, e riceve un piccol lume da alcuni spiragli, praticati nella parte superiore del muro dritto esteriore. Or allorché uno di sano criterio, e che ragiona si ritrova in quella cantina, e voglia figurarsi una pioggia di ceneri, o di lapilli, lanciata nell'istesso tempo dal Vesuvio, si persuade all'istante non poter accadere affatto il riempimento della cantina, e de' vasi vinarj, ancorché la pioggia durasse un anno, e ciò perché manca l'adito a tal uopo necessario. All'opposto il riempimento si spiega benissimo coll'alluvione, giacché le acque poterono entrare facilmente per gli spiragli indicati, strascinando seco la terra, la quale dopo dell'allagamento della cantina, dové necessariamente precipitarsi in essa e ne' vasi vinarj, nell'atto che l'acqua si asciugò.}}
Dalla struttura della cantina ho arguito pocanzi, che la terra vegetabile, dalla quale fu ritrovata ripiena, non potea in conto alcuno pervenirvi per aria, nella supposizione, cioè, della pioggia di ceneri lanciate
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{{indent|0|abitanti della casa, i quali nel tempo dell'alluvione si erano rifugiati nella cantina, vi ritrovarono la morte. Difatti 18 scheletri umani furono ritrovati nella cantina sepolti nella terra, dalla quale era ripiena. Tra questi ve ne fu uno, ch'avea appartenuto ad una donna, ciò che si deduce dalla meravigliosa impressione, scolpita da un seno muliebre nella terra medesima, impressione che si conserva oggi nel Regal gabinetto di Portici, da me veduta ne' giorni scorsi, e toccata coll'acido nitrico, la quale come la terra della cantina e de' vasi vinari, di Pompei, mi diede una fortissima effervescenza. Al raggio del braccio dello scheletro della donna, che una col teschio si conserva eziandio nel gabinetto, fu ritrovato un braccialetto d'oro, ed anella di questo metallo alle dita, ciò che ognuno può osservare in Portici. Dunque un'alluvione, e non già una pioggia di ceneri volcaniche, lanciate in aria dal Vesuvio, seppellì Pompei.}}
Del resto tanti scheletri ritrovati nelle abitazioni di Pompei, non annunziano che quel disastro dové essere cagionato da un agente istantaneo, che non diede tempo agli abitanti di salvarsi colla fuga? Or
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{{indent|0|suppone un'alluvione; si vedrebbero nelle mura delle case disotterrate delle fessure, conforme suol accadere ne' tremuoti; e soprattutto non si sarebbero ritrovate tante colonne all'impiedi al loro posto.}}
Finalmente la topografia di Pompei e delle vicinanze del Vesuvio dimostra, che il sotterramento della città fu cagionato da una forte alluvione, poiché Pompei giace nel luogo più basso
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La mia conclusione, quindi, è, che Pompei fu sotterrata dalle acque, che vi strascinarono sopra uno strato di lapillo, dal quale la vediamo oggi coperta, e non già da una pioggia di ceneri volcaniche, lanciate per aria dal Vesuvio. Conseguentemente ''Pompei costituisce oggi una montagna di alluvione volcanica, che contiene in sé seppellita questa celebre città, che si è già incominciata a disotterrare''.
Invito i geologi, ma non gli storici, di confutarmi. Chi volesse con testi dì autori farmi delle opposizioni, cadrebbe nella petizione del principio, e pretenderebbe provare la storia per la storia, ma la storia è, per
Incomincio adesso a sospettare, che neppure, forse, il famoso Ercolano fu distrutto dalla vantata pioggia di ceneri del 79, ma da qualche alluvione, che vi strascinò sopra delle materie precedentemente eruttate dal Vesuvio. Andrò presto ad esaminarlo, e vi comunicherò indi la mia opinione<ref>''Avrei potuto arricchire la presente lettera con altri fatti, da me osservati negli scavamenti, eseguiti nel 1813, e 1814 in Pompei; ma ho creduto dover trasmettere fedelmente alla posterità le particolarità della mia scoperta a norma
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