Canti (Leopardi - Donati)/XXV. Il sabato del villaggio: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=100%|data=10 giugno 2007|arg=poesia}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=XXV<br />Il sabato del villaggio|prec=../La quiete dopo la tempesta|succ=../Il pensiero dominante}}
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La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio
Un mazzolin di rose e di viole,{{r|5}}
Onde, siccome suole,
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Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei{{r|15}}
Già tutta
Torna azzurro il sereno, e tornan
Giù
Al biancheggiar della recente luna.{{r|20}}
Or la squilla dà segno
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Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia{{r|35}}
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E
Di fornir
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:{{r|40}}
Diman tristezza e noia
Recheran
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita{{r|45}}
È come un giorno
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.{{r|50}}
Altro dirti non
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