Il Circolo Pickwick/Capitolo 12: differenze tra le versioni
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Gli appartamenti del signor Pickwick in via Goswell, benché non molto vasti, erano non solamente comodi e puliti, ma egregiamente adatti ad esser la dimora di un uomo dotato del suo genio e del suo spirito osservatore. Aveva il salottino al primo piano sul davanti, e la camera da letto al secondo anche sul davanti; sicché o che sedesse alla scrivania, o che si aggiustasse nello specchio, gli era porta la medesima opportunità di contemplare la natura umana nelle sue svariate fasi in quel quartiere della città non meno popolato che popolare. La sua padrona di casa, signora Bardell — vedova ed unica esecutrice testamentaria di un ufficiale di dogana — era una donnetta piacente, grassotta ed attiva, che aveva un talento naturale per la cucina, perfezionato e portato al grado di genio artistico dallo studio e dalla lunga esperienza. Non c’erano ragazzi, né servi, né polli. Gli altri inquilini della casa erano soltanto un uomo grasso ed un ragazzetto; il primo, un dozzinante, il secondo, un rampollo della signora Bardell. L’uomo grasso tornava sempre a casa alle dieci di sera precise, e si rannicchiava subito nei limiti angusti di un letticciuolo francese posto nel salottino di dietro; e gli spassi infantili e gli esercizi ginnastici del piccolo Bardell si restringevano sempre nel campo dei vicini marciapiedi e rigagnoli. La nettezza e la quiete regnavano dunque in tutta la casa; e la volontà del signor Pickwick era legge.
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