Donna che tanto al mio bel Sol piacesti: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=indeterminato75%|data=2731 luglio 2010|arg=Da definirePoesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Donna che tanto al mio bel Sol piacesti|prec=../Muse, poichè il mio Sol gode e desìa|succ=../Ombrose valli, e solitari orrori}}
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Donna che tanto al mio bel Sol piacesti,
Che ancor de'de’ pregi tuoi parla sovente,
Lodando ora il bel crine ora il ridente
Tuo labbro, ed era i saggi detti onesti:
 
{{R|5}}Dimmi, quando le voci a lui volgesti
Tacque egli mai qual'uomqual’uom- che nulla sente?
O le turbate luci alteramente
(Come a me volge) a te volger vedesti?
 
De'De’ tuoi bei lumi alle due chiare faci
{{R|10}}Io so, ch'eglich’egli arse un tempo, e so che allora...
Ma tu declini al suol gli occhi vivaci.
 
Veggo il rossor che le tue guance infiora.
Parla, rispondi... Ah non risponder: taci,
Taci se mi vuoi dir ch'eich’ei t'amat’ama ancora.
</poem>