Istoria delle guerre gottiche/Libro primo/Capo IX: differenze tra le versioni

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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=LIBRO I - CAPITOLO IX <br>''Un prodigio appalesa a Teodato , re dei Gotti, i futuri destini della guerra. — Belisario adoperasi vanamente contro i Napoletani; fatto nondimeno avvertito della via che metterebbelo al possesso della città, ordina che la si adatti con segretezza all’uopo. — Invita quindi i cittadini a composizione , rammentando loro i mali cui soggiacerebbero vinti'' |prec=../8|succ=../10}}
 
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I. Gli assediati di nascosto al nemico inviarono a Roma domandando pronto aiuto di truppe al re , ma costui di natura assai pigro , come ho narrato, non avea fatto provvedimento alcuno di guerra. Molti nondimeno aggiungono altro motivo , un prodigio vo’ dire che lo sbigottì, e diedelo in preda a gravissimi terrori, né tralascio di qui riferirlo sebbene, a mio giudizio, immeritevole di fede. Egli esperto nel consultare gl’ indovini e nel prestar loro credenza , ridottosi allora incapace di consiglio, potentissimo incitamento bene spesso a’ mortali di rivolgersi all’arte divinatoria , ebbe ricorso ad un ebreo di gran fama, e il domandò come andrebbe a fmire la guerra. E il mago ingiunsegli di collocare trenta maiali in tre cellette, per modo che ciascheduna rinserrassene dieci; di porre nome Gotti alla prima decina, Romani alla seconda, e imperiali soldati alla terza; quindi lascerebbeli rinchiusi per un determinato numero di giorni: e il re con ogni esattezza ne fece il comando. Nel dì stabilito poi andati entrambi a visitare quegli animali rinvennero tutti , meno che due , i soprannominati Gotti privi di vita , pochi essere gli estinti de’ cosiddetti soldati imperiali, e de’ Romani, denudatisi le schiene di lor setole, viverne ancor cinque. Si vuole dunque elie il re , ponderata seriamente la faccenda , e congetturandone quale sarebbe il finir della guerra, cadesse in profondo timore, comprendendo assai bene dalla ventura di que’maiali che i Romani, campandone la vita una sola metà , verrebbero abbandonati dalla fortuna: che poche sopravviverebbero delle gottiche genti , e che l ’ imperatore ne uscirebbe con lieve perdita vittorioso; laonde punto non gli attagliava di battagliare con Belisario. Ma di ciò parli ognuno secondo che vi presta , o vi rifiuta sua fede.