Nuova Cronica/Libro settimo: differenze tra le versioni

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{{Intestazione letteratura
|Nome e cognome dell'autore=Giovanni Villani
|Titolo=Nuova Cronica
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|Nome della pagina principale=Nuova Cronica
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Libro settimo
|Anno di pubblicazione=1348
|Secolo di pubblicazione=XIV secolo
|Il testo è una traduzione?=no
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I
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Negli anni di Cristo MCCLXIIII, del mese d'agosto, apparve in cielo una stella comata con grandi raggi e chioma dietro, che levandosi dall'oriente con grande luce infino ch'era al mezzo il cielo, inverso l'occidente, la sua chioma risplendea, e durò tre mesi: ciò fu infino del mese di novembre. E la detta stella comata significò diverse novitadi in più parti del secolo; e molti dissono ch'apertamente significò la venuta del re Carlo di Francia, e la mutazione che seguì l'anno appresso del regno di Cicilia e di Puglia, il quale si trasmutò per la sconfitta e morte del re Manfredi della signoria de' Tedeschi a quella de' Franceschi; e simigliante molte mutazioni e traslazioni di parti, per cagione di quella del Regno, avennero a più città di Toscana e di Lombardia, come innanzi faremo menzione. E come s'apruovi che queste stelle comate significano mutazioni di regni, per gli antichi autori in loro versi, si mostra per Istazio poeta, nel primo suo libro di Tebe, ove disse: «Bella quibus populis que mutat regni comete». E Lucano nel primo suo libro disse: «Sideris et terris mutante regna comete». Ma questa intra l'altre significazioni fu evidente e aperta, che come la detta stella apparve, papa Urbano amalò d'infermità, e la notte che la detta cometa venne meno si passò il detto papa di questa vita nella città di Perugia, e là fu soppellito; della cui morte alquanto tardò la venuta di Carlo, e Manfredi e' suoi seguaci furono molto allegri, avisando che morto il detto papa Urbano ch'era Francesco, s'impedisse la detta impresa di Carlo. E vacò la Chiesa sanza pastore V mesi; ma come piacque a·dDio, fu fatto papa Clemente IIII della città di San Gilio in Proenza, il quale fu buono uomo e di santa vita per orazioni, e digiuni, e limosine, tutto che prima fosse suto laico, e avesse avuto moglie e figliuoli, cavaliere e grande avogado in ogni consiglio del re di Francia; ma morta la moglie, si fece cherico, e fu vescovo dal Poi, e appresso arcivescovo di Nerbona, e poi cardinale di Savina, e regnò presso di IIII anni, e molto fu favorevole alla venuta del detto Carlo, e rimise santa Chiesa in buono stato. Lasceremo alquanto del papa e dell'altre novità d'Italia, imperciò che tutte seguiro all'avento del detto Carlo e de' suoi successori, e le novità che furono quasi per tutto il mondo.
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