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(Nessuna differenza)

Versione delle 12:10, 31 gen 2010

tipica, è una cotale incontinenza; è media tra l'incontinenza e la malizia. E in ciò si ha la riprova ch'ella sia dal Poeta chiamata ancora bestialità; chè la bestialità è per Aristotele (i) " un' incontinenza per metafora e non assolutamente . II che ci da final- mente 1' ultima ragione dell' aver Dante in questo cerchietto posto una rovina, difficile bensl a scen- dersi e per le mobili pietre e per la guardia bestiale, ma tale che Dante ne scende, come per la prima dell' incontinenza, e non vi risale, come per 1' ultima della malizia. E vediamo ora la pieta. Nel regno proprio del- F incontinenza, Dante mostra pieta piu o meno viva, ma viva, per i peccatori vinti dall' appetite ; e piu o meno morta per quelli ch'ebbero un principio di ingiustizia, Comincia col lagrimare e finisce col di- sprezzare quelli che non ebbero la giustizia originale ; ha il cuore quasi compunto nel vedere la ridda degli avari e poi si appaga del non poterne conoscere alcuno; disprezza e respinge il loro pianto e si di- letta a vedere attuffare quelli dello Stige che non ebbero la fortezza necessaria alia giustizia. Nel primo cerchietto dell' ingiustizia tipica, ma che tale e per un' incontinenza d'ira bestiale, mostra pieta piu o meno viva per quelli in cui 1' incontinenza predo- min6; piu o meno severita per quelli in cui predo- minb 1' ingiustizia. Nessuh cenno di pieta per gli omicide e predoni: essi sono i rei piu significativi di mala giustizia e d'inordinata vendetta. Grande pieta per il suicida fatto ingiusto dall' animo. Carita, ma del natio loco piu che di lui stesso, per colui (i) Eth. VII, 6, 9.