Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/180: differenze tra le versioni
m Edit by Alebot |
m Edit by Alebot |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
Una società stretta pone necessariamente in contrasto gl’interessi degl’individui, rende necessario alla soddisfazione dei desiderii degli uni, il male degli altri; alla superiorità, ai vantaggi, alla felicità degli uni, l’inferiorità, gli svantaggi, l’infelicità degli altri; desta il desiderio di beni che non si possono conseguire senza il male degli altri, di beni che consistono nel male altrui, che corrispondono per lor natura ad altrettanti mali {{ZbPagina|3786}} degli altri individui, ed altrettali, anzi, per lo piú, maggiori che quei beni non sono. Dunque una società stretta nuoce necessariamente a grandissima parte (e la maggiore, perché i piú deboli sono sempre i piú) de’ suoi individui: dunque il suo effetto è il contrario del fin proprio ed essenziale della società, ch’é il bene comune de’ suoi individui, o almeno dei piú: dunque ella è il contrario di società, e ripugna per essenza non pure alla natura in genere, ma alla natura e alla nozione stessa della società. |
|||
Sí il contrasto degl’interessi, sí l’altre cose qui dietro esposte, fanno in modo che l’odio naturale d’ogn’individuo verso gli altri, in una società stretta, non pur si sviluppa tutto intero, e riceve tanta efficacia e tanto atto quanto egli ha di potenza, ma fa necessariamente, che, contro le intenzioni della natura e il ben essere della specie, quell’odio naturale che in potenza e in natura è molto minore verso i suoi simili che verso gli altri viventi, in atto sia molto maggiore verso i suoi simili, anzi quasi tutti i suoi atti e i suoi effetti sieno rivolti contro i soli suoi simili. Perocché l’individuo di una società stretta, coi soli suoi simili ha stretto e quotidiano commercio ed affare. Or l’odio verso altrui non si può sviluppare né porre in atto se non quando si abbia o si abbia avuto affare coll’oggetto odioso. E tanto piú si sviluppa ed opera quanto questo affare è o è stato maggiore, e piú frequente, piú lungo, piú |
Sí il contrasto degl’interessi, sí l’altre cose qui dietro esposte, fanno in modo che l’odio naturale d’ogn’individuo verso gli altri, in una società stretta, non pur si sviluppa tutto intero, e riceve tanta efficacia e tanto atto quanto egli ha di potenza, ma fa necessariamente, che, contro le intenzioni della natura e il ben essere della specie, quell’odio naturale che in potenza e in natura è molto minore verso i suoi simili che verso gli altri viventi, in atto sia molto maggiore verso i suoi simili, anzi quasi tutti i suoi atti e i suoi effetti sieno rivolti contro i soli suoi simili. Perocché l’individuo di una società stretta, coi soli suoi simili ha stretto e quotidiano commercio ed affare. Or l’odio verso altrui non si può sviluppare né porre in atto se non quando si abbia o si abbia avuto affare coll’oggetto odioso. E tanto piú si sviluppa ed opera quanto questo affare è o è stato maggiore, e piú frequente, piú lungo, piú |