Il Guerriero Prudente di Galeazzo Gualdo Priorato e gli Aforismi dell'Arte Bellica di Raimondo Montecuccoli: differenze tra le versioni

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infatti dello scritto sono, né più né meno, l’apparecchio e la distribuzione del bisognevole alla guerra e l’esecuzione del disegno9. In ugual modo la distinzione, che fa il Montecuccoli, della guerra in difensiva, offensiva e di soccorso, s’incontra là, dove il Gualdo mette in evidenza tutto
quello che torna indispensabile alla difesa dello stato, alla marcia contro il nemico e al contegno con
gli alleati10. Dicasi altrettanto delle teoriche, porte dagli Aforismi intorno alle fortezze e alle battaglie in campo aperto, le quali sono pure svolte con dottrina, se non pari, certo conforme, nel Guerriero Prudente11. E cosa più degna di nota è ancora che de’ capi, in cui va divisa la partizione generale della materia, parecchi han comune l’argomento. L’apparecchio, il denaro, la leva de’ soldati, le vettovaglie, le munizioni, le marcie, l’attacco, la difesa e il soccorso delle fortezze sono anzi gl’identici titoli d’appositi capitoli nell’uno e nell’altro de’ due trattati12. E nell’uno e nell’altro distinguesi a parte ciò, a cui si deve por mente prima, nell’atto e dopo della battaglia13.
gli alleati10. Dicasi altrettanto delle teoriche, porte dagli Aforismi intorno alle fortezze e alle
 
battaglie in campo aperto, le quali sono pure svolte con dottrina, se non pari, certo conforme, nel
Ma non è soltanto da queste generalità, che si rivela in modo evidente l’affinità de’ due scritti. La somiglianza si rende ancor più manifesta a chi si faccia a esaminarne alcuno poco i particolari.
Guerriero Prudente11. E cosa più degna di nota è ancora che de’ capi, in cui va divisa la partizione
 
generale della materia, parecchi han comune l’argomento. L’apparecchio, il denaro, la leva de’
La sostanza d’alcuni capitoli si presenta talvolta la stessa. Nessuna differenza corre in ciò che costituisce l’essenza dell’apparecchio. Nell’uno e nell’altro de’ due scritti è discorso con concetti quasi identici del denaro, de’ soldati, delle vettovaglie e delle munizioni. Uguali sono presso a poco le norme suggerite nell’esazione del denaro, dove inculcasi sopra tutto l’osservanza dell’equità e
soldati, le vettovaglie, le munizioni, le marcie, l’attacco, la difesa e il soccorso delle fortezze sono
della proporzione14.
anzi gl’identici titoli d’appositi capitoli nell’uno e nell’altro de’ due trattati12. E nell’uno e nell’altro
 
distinguesi a parte ciò, a cui si deve por mente prima, nell’atto e dopo della battaglia13.
della proporzione14. Altrettanto è a dirsi de’ soldati, che il Montecuccoli e il Gualdo vogliono scelti
Ma non è soltanto da queste generalità, che si rivela in modo evidente l’affinità de’ due scritti. La
non dalla feccia, ma tra’ migliori15. Con medesimezza di concetti, per non dir di parole, sono tessuti gli encomii della disciplina, indispensabile anzi necessaria in un esercito16. Né in modo punto diverso si fanno le raccomandazioni intorno alla custodia delle vettovaglie e delle munizioni da affidarsi ad uomini diligenti, disinteressati e fedeli, che sappiano distribuirle proporzionatamente e con ordine sempre e risparmio17.
somiglianza si rende ancor più manifesta a chi si faccia a esaminarne alcuno poco i particolari. La
 
sostanza d’alcuni capitoli si presenta talvolta la stessa. Nessuna differenza corre in ciò che
con ordine sempre e risparmio17. Non è raro il caso che t’incontri perfino in sentenze espresse con le stesse parole, quali le relative al denaro e alla fame18.
costituisce l’essenza dell’apparecchio. Nell’uno e nell’altro de’ due scritti è discorso con concetti quasi identici del denaro, de’ soldati, delle vettovaglie e delle munizioni. Uguali sono presso a poco
le norme suggerite nell’esazione del denaro, dove inculcasi sopra tutto l’osservanza dell’equità e
della proporzione14. Altrettanto è a dirsi de’ soldati, che il Montecuccoli e il Gualdo vogliono scelti
non dalla feccia, ma tra’ migliori15. Con medesimezza di concetti, per non dir di parole, sono tessuti
gli encomii della disciplina, indispensabile anzi necessaria in un esercito16. Né in modo punto
diverso si fanno le raccomandazioni intorno alla custodia delle vettovaglie e delle munizioni da
affidarsi ad uomini diligenti, disinteressati e fedeli, che sappiano distribuirle proporzionatamente e
con ordine sempre e risparmio17. Non è raro il caso che t’incontri perfino in sentenze espresse con le
stesse parole, quali le relative al denaro e alla fame18.
 
Molte sono del pari le teoriche, nelle quali s’accordano i due scrittori per ciò, che riguarda la disposizione. Vogliono entrambi che nella marcia precedano i guastatori con mandato di
racconciare le strade; e gli seguano altri corpi, intesi ad occupare gli stretti, i boschi, i passaggi e a prender conoscenza piena de’ luoghi. Comune all’uno e all’altro è il consiglio di procedere in ordine di battaglia con la fronte estesa, in ragione de’ siti, e con nel mezzo, come in luogo sicuro, le
munizioni e i bagagli19. In molto s’assomigliano pure i precetti per la diversione e per i sospetti che
s’accompagnano talvolta alla marcia. Le stesse poi, perfino negli accessori, sono le avvertenze per il mantenimento dell’ordinanza, per le fermate e gli alloggi20.
 
mantenimento dell’ordinanza, per le fermate e gli alloggi20. Molto di comune v’ha ugualmente in
Molto di comune v’ha ugualmente in ciò che si riferisce alle fortezze.

Tanto il Gualdo, quanto il Montecuccoli distinguono le costruzioni
antiche dalle moderne, e s’accordano spesso nel suggerire i diversi modi d’assalto e di difesa.
 
La secretezza della marcia; la destrezza d’ingannare il nemico fingendo l’assalto in un punto per irrompere improvvisamente e con impeto maggiore in un altro; l’avvertenza di non dar mano
all’assedio qualora v’abbia difetto d’acqua, di legna, di grani, di foraggi e di viveri, sono comuni all’uno del pari che all’altro. Uguali vi s’incontrano, almeno in una gran parte, le specie degli stratagemmi; consimili, in generale, le norme nella scelta de’ capitani e de’ governatori delle fortezze21.
stratagemmi; consimili, in generale, le norme nella scelta de’ capitani e de’ governatori delle
fortezze21.
 
Non molte di fronte alle numerosissime degli Aforismi sono le considerazioni suggerite
dal Guerriero Prudente avanti, durante e dopo la battaglia. ma giova non per questo notare che
parecchie s’accordano insieme. E’ comune cioè lo studio d’attingere informazioni delle condizioni dell’esercito nemico, il contegno del generale nel fervor della lotta, l’esagerazione de’ successi propizi, la continuazione, in dati casi, della vittoria, la imperturbabilità nella sconfitta e tutti, oserei
dell’esercito nemico, il contegno del generale nel fervor della lotta, l’esagerazione de’ successi
propizi, la continuazione, in dati casi, della vittoria, la imperturbabilità nella sconfitta e tutti, oserei
dire, i requisiti necessari a una buona ritirata22.
 
E questa somiglianza nella sostanza e in parecchi particolari de’ due trattati si manifesta in pari
tempo anche nella forma. Non già che il dettato del Gualdo si possa pareggiare sotto nessun rispetto a quello del Montecuccoli.
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Mansfeld, il Tilly, il Wallenstein ed altri si connetteva più al valore sul campo di battaglia, che a una scienza tutta lor propria dell’arte strategica. Era naturale pertanto che nel Guerriero Prudente si specchiassero e non più le discipline militari, praticate sino allora, senza che il Gualdo, non segnalatosi né prima né poi tanto da competere co’ grandi, vi potesse corroborare il dettato con le prove della propria esperienza.
 
In ben altre condizioni furono scritti gli Aforismi dell’Arte Bellica. Il Montecuccoli non gli ha dedicati all’imperatore Leopoldo prima del 1668. Quando finiva di dettarli aveva compiuti adunque i sessant’anni, ed erasi già esercitato, come dichiara egli stesso, “dall’imo dei gradi della milizia sino al supremo del comando degli eserciti”23. Vissuto di continuo agli stipendi dell’impero, s’era trovato in mezzo a una serie di guerre l’una più feroce dell’altra; s’era misurato più volte co’ capitani più grandi del secolo.
 
trovato in mezzo a una serie di guerre l’una più feroce dell’altra; s’era misurato più volte co’
capitani più grandi del secolo. Dacché il Gualdo aveva dato in luce il Guerriero Prudente, non
erano corsi ancora trent’anni; ma la scienza militare in que’ trent’anni, non per anco compiuti, avea progredito a passi di gigante. Le campagne condotte con rara maestria dal Condé e più ancora dal
Turena vi aveano dischiusi nuovi orizzonti; mentre l’arte delle fortificazioni s’era, se così si può dire, interamente innovata a Sainte-Menéhould per opera del Vauban, giovane appena di circa