Pagina:Novellette e racconti.djvu/68: differenze tra le versioni

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che scoccano le ore, ed egli maladice l’orinolo e la camicia, e dice alla femmina: Accendi il fuoco. Essa mette legna nel cammino, accende uno solfanello e soffia, e intanto egli torce la camicia quanto può e grida: Soffia, per amor del cielo! e quando il fuoco è acceso, la donna piglia di qua ed egli di là, e cominciano a rasciugare il bucato. La camicia fumicava, la donna toccala di qua, egli di là per sentire se la si andava asciugando. Accosta un poco più da questo lato, accosta un poco più qua dove la è increspata, ché la e più umidiccia che altrove. L’accostano tanto, che il fuoco si appicca ad una ma- Dic,, che non se ne avveggono. Dice la donna: Qui sa di arsiccio. Cosi pare anche a me, risponde il giovane: volta, vedi, ed eccoti da mezza manica verso alla spalla che ardea com’escK; Oimé, grida la donna: acqua acqua. Come acqua? ( grida il giovine, e stringendo in pugno la tela dove ardea) tu gridi acqua ancora, che vedi quel che m’ha fatto l’acqua? In fine l’ammorzò: e dall’una parte arsa e dall’altra mezza molle ancora, si pose la camicia indosso, e andò, come poté, a fare le sue faccende.
che scoccano le ore, ed egli maladice l’orinolo e la camicia, e dice alla femmina: Accendi il fuoco. Essa mette legna nel cammino, accende uno solfanello e soffia, e intanto egli torce la camicia quanto può e grida: Soffia, per amor del cielo! e quando il fuoco è acceso, la donna piglia di qua ed egli di là, e cominciano a rasciugare il bucato. La camicia fumicava, la donna toccala di qua, egli di là per sentire se la si andava asciugando. Accosta un poco più da questo lato, accosta un poco più qua dove la è increspata, ché la e più umidiccia che altrove. L’accostano tanto, che il fuoco si appicca ad una ma- Dic,, che non se ne avveggono. Dice la donna: Qui sa di arsiccio. Cosi pare anche a me, risponde il giovane: volta, vedi, ed eccoti da mezza manica verso alla spalla che ardea com’escK; Oimé, grida la donna: acqua acqua. Come acqua? (grida il giovine, e stringendo in pugno la tela dove ardea) tu gridi acqua ancora, che vedi quel che m’ha fatto l’acqua? In fine l’ammorzò: e dall’una parte arsa e dall’altra mezza molle ancora, si pose la camicia indosso, e andò, come poté, a fare le sue faccende.


XXXIII.
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