Agricoltura biologica: le fondamenta nella scienza, o le radici nella superstizione?: differenze tra le versioni

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Del fondatore di una dottrina e della setta che la professi descritto da Gardner, Steiner è rappresentante emblematico: sorprende, quindi, che lo studioso americano non lo abbia incluso nel proprio elenco di geni scientifici incompresi. L’omissione appare tanto più singolare siccome Gardner sottolinea il ruolo storico, tra i padri della pseudoscienza, di Wolfgang Goethe, poeta sommo, autore di una teoria dei colori frutto di elucubrazioni prive del supporto di qualsiasi indagine sperimentale, come rileva il pullulare di teorie pseudoscientifiche che precedette e accompagnò, in Germania, il trionfo del Nazismo, i cui gerarchi, Adolf Hitler per primo, professavano dottrine antropologiche aberranti, le dottrine “scientifiche” che portarono alle camere a gas, che più di uno dei gregari componeva alla familiarità con pratiche occulte, numerosi ai più inverosimili regimi vegetariani, motivati da incredibili elucubrazioni biologiche. Fu in quel clima che Steiner enunciò la propria dottrina, che proclamò costituire il completamento dell’opera scientifica di Goethe, e fu nella temperie pseudoscientifica in cui prosperarono i germogli della futura vertigine nazista che il veggente germanico raccolse i propri seguaci e dettò quel prontuario per una nuova agricoltura, l’agricoltura “biodinamica”, che ne avrebbe fatto, dimenticate le opere sull’iniziazione spiritica e gli incontri con Satana, il maestro di una delle più colorite tra le dottrine agricole “alternative”.
 
Per chi conosca la storia della scienza occidentale, per chi abbia analizzato, soprattutto, le ipotesi fisiche e astronomiche con cui i maestri del sapere greco, latino e medievale immaginarono che i poteri degli astri determinassero tempi ed entità delle produzioni della terra, la dottrina agraria di Steiner costituisce il più variopinto caleidoscopio di elucubrazioni originali, frutto dell’immaginazione più feconda, e di concezioni remote, confusamente combinate e costrette al più disordinato sincretismo. Basti ricordare che l’astrologia agraria che i georgici greci avevano tratto dai testi astronomici persiani identificava il fattore chiave delle influenze astrali sulle funzioni biologiche nel movimento dei pianeti, che {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} attribuisce una funzione preminente alle costellazioni dello Zodiaco, che sulle fondamenta di un’ingegnosa interpretazione di Aristotele i dotti medievali attribuirono il ruolo essenziale alla luna, nella quale additarono la mediatrice degli influssi di tutte le stelle e di tutti i pianeti. Tra le dottrine astrologiche del passato Steiner non sceglie lucidamente, mescola confusamente. Proclama che la fertilità della terra sarebbe funzione delle influenze astrali che la permeano, e si premura di insegnare all’agricoltore come procedere perché i suoi campi assorbano la maggiore quantità di energia cosmica, convertendosi in autentici accumulatori di forze siderali.
 
L’influenza degli astri sui corpi terrestri si dirigerebbe con maggiore o minore intensità, secondo Steiner, sui minerali, sui vegetali, sugli animali, ordinati, secondo l’occultista tedesco, in una gerarchia continua, nella quale alcuni minerali sarebbero tanto vicini ai vegetali, e alcuni vegetali tanto prossimi agli animali, che tra un sasso e un uomo sussisterebbe una successione continua di esseri intermedi. Attraverso le più ardite elucubrazioni pseudofisiche e pseudobiologiche dalla propria idea della gerarchia del mondo naturale Steiner desume la possibilità di catturare gli influssi astrali in parti di organismi animali ripieni delle parti di speciali vegetali.